Non ce l’ha fatta la donna di 65 anni accoltellata dal marito a Torino, morta in ospedale dove era arrivata in gravissime condizioni a seguito dell’aggressione che avrebbe subito dall’uomo, un 70enne finito in manette. I fatti risalgono al 10 gennaio scorso quando la donna, al culmine di una lite, sarebbe stata colpita diverse volte con un coltello all’interno di un appartamento di via Galluppi, nel quartiere di Borgo Filadelfia.



Secondo quanto riportato dall’Ansa, la 65enne era stata sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza e le era stata asportata la milza. La vittima avrebbe riportato ferite all’addome e alla schiena e una, profonda, avrebbe raggiunto il diaframma e lo stomaco. Il 70enne sarebbe stato trasferito anche lui in ospedale, in stato di arresto, in quanto le sue condizioni psichiatriche non sarebbero risultate compatibili con la detenzione in carcere. In sede di interrogatorio, davanti al pubblico ministero Roberto Furlan titolare dell’inchiesta, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.



Donna uccisa a Torino: la ricostruzione del delitto, colpita con diversi fendenti

La vittima sarebbe stata colpita con diversi fendenti e si trovava ricoverata in prognosi riservata. La coppia, riporta l’agenzia di stampa, era sposata da circa 40 anni e ha due figli. La polizia sarebbe intervenuta sulla scena del crimine su segnalazione di alcuni vicini dei coniugi che avrebbero raccontato di aver sentito urla provenire dall’appartamento.

Giunti sul posto, gli agenti avrebbero fermato immediatamente l’uomo, un ex gommista che dovrà rispondere dell’accusa di omicidio. Sarebbe andato in pensione due anni fa, come riporta La Stampa: “Da quel momento – hanno raccontato degli amici – non era più lo stesso“. Nel suo passato ci sarebbe un ricovero in un centro di salute mentale. Un abitante della zona avrebbe riferito un particolare inquietante, di cui dà conto lo stesso quotidiano: “Nei giorni scorsi ripeteva alla moglie che aveva brutti pensieri su di lei“.