Pensioni, per la mortalità Covid registrato un risparmio da quasi 12 miliardi di euro. Questo quanto reso noto dal nono Rapporto di Itinerari previdenziali: gli effetti della pandemia si protrarranno per quasi dieci anni sulle casse dell’Inps. Come analizzato dagli esperti, nel 2020 c’è stato un risparmio di 1,1 miliardi di euro: “Il 96,3% dell’eccesso di mortalità registrato nel 2020 ha riguardato persone con età uguale o superiore a 65 anni, per la quasi totalità pensionate”.



Il nono Rapporto di Itinerari previdenziali ha evidenziato che il risparmio per le casse dell’Inps causato dal coronavirus tiene conto della compensazione relativa all’erogazione delle nuove reversibilità. Considerata la minor adesione a Quota 100, l’ampio ricorso agli ammortizzatori sociali speciali durante la pandemia e la recente ripresa dell’occupazione, il rapporto spesa pensionistica/Pil dovrebbe ridursi dal 14,27% del 2020 al 13,19% del 2021, migliorando fino al 12,32% nel 2024.



Mortalità Covid: -12 mld di spesa fino 2029

Entrando nel dettaglio del rapporto, tra mortalità Covid e effetti sulle pensioni, sono oltre 476 mila le pensioni invalidità, vecchiaia e superstiti pagate da oltre quarant’anni. Ma non solo: emergono  423 mila prestazioni per il settore pubblico e oltre 53 mila per il settore privato. Inoltre, 217 mila sono pensioni di invalidità e inabilità previdenziale, mentre oltre 183 mila sono assegni per i superstiti.

Per quanto concerne le pensioni di vecchiaia vigenti da oltre 40 anni, sono 53.634 nel settore privato (con un’età media alla decorrenza di 53,76 anni anni) e 21.104 nel settore pubblico. Se la durata delle pensioni più remote ancora vigenti è in media di quasi 46 anni nel privato e di 44 anni nel pubblico, le prestazioni corrette sotto il profilo attuariale non dovrebbero superare i 2025 anni: “Questo è un monito fortissimo alle forze politiche e sociali che, a fronte di una delle più elevate aspettative di vita, continuano a proporre forme di anticipazioni”.