Possibile svolta per quanto riguarda l’omicidio di Alex Marangon, il giovane ragazzo veneto trovato cadavere il 2 luglio scorso dopo un rito sciamanico presso l’abbazia di Santa Bona di Vidor. Come specificato da Repubblica, le indagini in questi giorni non si sono mai fermate ed ora gli inquirenti vogliono vederci chiaro per capire cosa sia successo fra quelle quattro mura quella maledetta notte di 30 giorni fa. Proprio per questo la Procura di Treviso ha disposto l’esame tossicologico di tutti i partecipanti al rito sciamanico, prelevando quindi un capello a tutti coloro che erano presenti poco prima che Alex Marangon morisse o magari nel mentre.



A farlo sapere è stato lo stesso procuratore capo di Treviso, Marco Martani, dopo richiesta dei legali della famiglia del giovane 26enne di Marcon deceduto. La mamma e il papà del ragazzo non si sono mai arresi all’ipotesi che il loro figlio fosse stato vittima di una caduta accidentale, così come si spiegava all’inizio di quello che sembra un vero e proprio giallo, e hanno soprattutto denunciato una certa omertà fra i partecipanti del famoso rito sciamanico di cui sopra.



MORTE ALEX MARANGON: ALL’APPELLO MANCANO SOLO I DUE CURANDERO COLOMBIANI

Le persone presenti sono già state tutte identificate dagli inquirenti ma non ci sono i curandero, due figure la cui presenza risulta essere piuttosto particolare. Il loro legale ha infatti spiegato che non avrebbero ricevuto alcun pagamento per il rito, ma è difficile pensare che entrambi abbiano preso un volo di migliaia di km solamente “per la gloria” e offrendo i propri servizi in maniera gratuita.

Il forte sospetto di chi indaga, ma anche dei genitori del povero Alex Marangon, e che durante la festa del “Sol de Putamayo” sia successo qualcosa che abbia portato alla morte il 26enne, forse la situazione sia sfuggita un po’ di mano probabilmente perchè si sarebbe consumata la famosa droga allucinogena dell’ayahuasca, molto in voga in Amazzonia: sono attese importanti novità nei prossimi giorni.