Va avanti l’inchiesta della procura di Roma sulla morte di Andrea Purgatori. Stando a quanto riportato dall’Ansa, si sta valutando la richiesta di incidente probatorio nell’ambito dell’indagine sul decesso del giornalista, che vede indagati due medici per omicidio colposo. In settimana dovrebbe esserci un incontro tra i consulenti del pm e quelli delle parti in merito all’attività peritale seguita all’autopsia a cui è stato sottoposto il cadavere di Purgatori al Policlinico di Torino Vergata.



L’attività si è concentrata sui reperti dell’encefalo prelevati nel corso della prima parte dell’esame autoptico, che si è svolto il 26 luglio scorso, e su cui è stato disposto un esame strumentale ed istologico. Nel fascicolo aperto a piazzale Clodio, coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco col pm Giorgio Orano, si sta procedendo per l’ipotesi di omicidio colposo. L’indagine è stata avviata dopo la denuncia della famiglia di Andrea Purgatori, che ha chiesto di far luce sulla correttezza della diagnosi refertata al giornalista e delle cure apportate.



“ANDREA PURGATORI NON PENSAVA DI MORIRE”

Una morte inaspettata anche per Andrea Salerno, direttore di La7 e amico fraterno di Andrea Purgatori. «Sicuramente non si aspettava che quella diagnosi lo portasse in così breve tempo alla fine», ha dichiarato nelle scorse settimane ai microfoni di Oggi. Salerno ha ricordato che il giornalista stava pensando alla nuova stagione di Atlantide e si stava impegnando per tornare in onda il prima possibile. «Non pensava di morire».

Salerno non è entrato nel merito dell’inchiesta sulla morte, ma ha voluto precisare: «Sicuramente lui non si aspettava né è stato avvertito di quel che sarebbe accaduto. Se fosse stato avvertito, e se era vero che il suo futuro era così corto, conoscendolo sarebbe andato al mare invece di fare la radioterapia. Invece lui si voleva sbrigare con le cure proprio perché voleva andare alle Eolie». Prima di uscire dalla clinica, dopo le terapie ma comunque prima dell’ictus dopo cui tutto è precipitato, Andrea Purgatori gli scriveva per organizzare cene. «Si sentiva bene, si è “ammalato” con le cure. Ma siccome può succedere che le cure destabilizzino, noi continuavamo comunque a fare progetti, non pensavamo certo a un finale di stagione».