Le circostanze che hanno portato alla morte di Antonio Rinelli sono, e rimangono, impossibili da ricostruire. Questa, la conclusione del medico legale, Donatella Fedeli, incaricata dal pubblico ministero che segue il caso di omicidio di condurre dei nuovi riscontri sull’autopsia fatta alla vittima. Conclusioni proferite ieri dalla dottoressa in sede dell’udienza che si è tenuta a Forlì e che, auspicava il pubblico ministero che segue il caso dal 2019, avrebbero chiarito una volta per tutte le circostanze che hanno portato alla morte di Antonio Rinelli. Servirebbero, secondo Fedeli, delle telecamere per comprendere veramente cosa sia successo quella notte e se l’assassino, il rivale in amore Mirko Guerrini, abbia agito con il preciso volere di uccidere il 46enne.



Morte di Antonio Rinelli: cosa è successo

Dietro alla morte di Antonio Rinelli, insomma, c’è sembra ombra di dubbio Mirko Guerrini, rivale amoroso del 46enne. I fatti risalgono alla notte tra il 7 e l’8 aprile del 2019, a San Mauro Mare, frazione di San Mauro Pascoli, nella provincia di Forlì-Cesena, poco dopo la rottura tra la vittima e una donna che, nel frattempo, aveva iniziato una relazione con Guerrini. Così, Rinelli, intenzionato a chiarirsi con la donna aveva organizzato per quella sera un incontro con lei, sotto la sua abitazione.



Antonio Rinelli, tuttavia, era stato ‘accolto’ da Guerrini che, una volta sceso in strada al posto della donna, aveva innescato una violenta lite con il rivale amoroso, culminata con la morte del malcapitato. Secondo quanto si è ricostruito, infatti, dalle parole si è presto passati alle mani, mentre la donna, in compagnia di sua madre, assisteva dalla finestra, intimando (inutilmente) ai contendenti di interrompere la colluttazione. Dopo circa 20 minuti di pugni e calci, Fabio Rinelli è rimasto esanime a terra, ma non si è mai capito cosa ne abbia effettivamente provocato la morte. Inizialmente, Guerrini si era appellato alla legittima difesa, negata dall’opposizione dei familiari della vittima ed, infine, verrà sentito a febbraio nel corso di un’udienza nella quale dovrà rispondere di omicidio causato da eccesso colposo di legittima difesa.

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