I VERBALI CTS CHOC SUL CASO CAMILLA CANEPA: FORSE SI SAREBBE POTUTA SALVARE
Novità importanti e purtroppo non belle sulla già tragica morte di Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante morta il 10 giugno 2021 appena due settimane dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid “Vaxzevria” di AstraZeneca. Le indagini fino allo scorso marzo portarono all’iscrizione nel registro degli indagati i 5 medici del Pronto Soccorso di Lavagna, 4 di loro accusati di omicidio colposo in quanto – spiegano i pm di Genova – avrebbero potuto salvare Camilla Canepa dopo i primi sintomi già emersi il 3 giugno 2021, una settimana dopo l’open day vaccinale del 25 maggio.
Su “La Verità” negli ultimi due giorni sono però emersi ulteriori dettagli legati ai verbali del Cts dell’epoca – il Comitato Tecnico Scientifico ordinato dal Governo Conte in piena emergenza Covid – dove emergerebbe una generale sottovalutazione degli eventuali effetti avversi del vaccino di AstraZeneca somministrato agli under-60 (tra l’altro di recente ammesso dalla stessa multinazionale sanitaria di potenziali trombosi causate da quel vaccino anti-Covid). La Procura di Genova ha ricevuto negli scorsi mesi tutte le registrazioni delle riunioni Cts con l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza, con alcuni stralci ora pubblicati da Giacomo Amadori sul quotidiano “La Verità”: sottovalutazione, addirittura “scaricabarile”, dati snobbati ed effetti avversi non calcolati per non scoraggiare l’opinione pubblica in piena campagna vaccinale.
Questo e molto altro emerge da quei verbali che dimostrerebbero come anche durante il ricovero di Camilla Canepa venne notevolmente sottovalutata la vicenda, di fatto «mandandola a morire» idealmente. Va ricordato come la Procura abbia deciso di non indagare i membri del Cts (a differenza dei medici che anno avuto effettivamente in cura la 18enne), ma resta di grave impatto politico e sanitario quanto sarebbe emerso da quei verbali. «Un desolante del rimpallo delle responsabilità. Uno sport a cui partecipa anche il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, uno dei più determinati nel portare avanti la battaglia per l’utilizzo del vaccino Astrazeneca anche sotto i 60 anni di età (contro il parere, per esempio, dei colleghi Sergio Abrignani, Giorgio Palù e Giuseppe Ippolito), salvo, poi, mostrare sconcerto per il ricovero della giovanissima Camilla Canepa», scrive Amadori presentando i dati degli atti de-secretati.
L’EX MINISTRO SPERANZA E IL CAOS VACCINO ASTRAZENECA DOPO MORTE CANEPA: “NON VOGLIO DUBBI, ATTENTI A NON RIAPRIRE IL CASINO”
Alle domande poste dagli inquirenti agli stessi membri del Cts dopo la morte di Camilla Canepa, viene fatto notare come v’erano raccomandazioni di vaccinare con AstraZeneca e Johnson&Johnson i soggetti solo sopra i 60 anni proprio per eventuali complicazioni come trombosi ed eventuali emorragie, proprio quanto avvenuto alla 18enne deceduta dopo aver lottato in coma tra la vita e la morte. Era stato il professor Abrignani a far presente ai colleghi che davanti alla presenza di tali eventi rari post-vaccino, «che esistono, perché rischiare anche un solo morto?».
L’allora presidente dell’AIFA Giorgio Palù ai magistrati liguri – sempre secondo gli atti pubblicati da “La Verità” – aveva spiegato che in quel periodo storico l’efficacia dei vaccini a vettore adenovirale era di molto inferiore a quelli a mRna (Pfizer e Moderna), «Probabilmente il quesito nasce dal fatto che i vaccini a mRna non erano sufficienti a coprire il fabbisogno nazionale mentre le massive scorte di quelli a vettore adenovirale potevano dare un impulso importante alla campagna vaccinale». Ad innescare gli open-day vaccinali (a cui Camilla Canepa aveva partecipato) era stato lo stesso Speranza con l’auspicio di poter così uscire al più presto dall’emergenza coinvolgendo quanta più popolazione possibile, senza però tener conto in un primo momento di quelle indicazioni su eventuali eventi rari come trombosi o altro.
Secondo dati dell’epoca dell’EMA con bassi tassi di circolazione del Covid come maggio-giugno 2021, il rischio maggiore era dettato dal vaccino AstraZeneca piuttosto che il virus stesso: eppure nel Cts fino al caso di Camilla Canepa, non venne presa alcuna tutela in tal senso, salvo poi cambiare registro dopo il gravissimo caso avvenuto a Sestri Levante. In una ulteriore pubblicazione oggi dei verbali Cts su “La Verità” emerge anche la netta richiesta dell’ex Ministro della Salute ai membri del Comitato Tecnico di non sollevare un polverone su AstraZeneca per non “rovinare” la campagna vaccinale. Dalle riunioni convocate sull’onda emotiva del caso Canepa – registrato dai carabinieri del Nas di Genova che già indagavano sulla morte della ragazza – emerge una confusione non da poco tra gli esperti: Speranza esclama così, «Io penso che noi abbiamo tra le mani un patrimonio da non sciupare. Il patrimonio e una campagna di vaccinazione che sta avendo un risultato straordinario al di là, lo diciamo con garbo, con umiltà, delle più rosee aspettative». Poi il Ministro arriva al punto della questione, discutendo della grave morte di Camilla Canepa e comparando con la campagna vaccinale nazionale: «noi dobbiamo spingere il più possibile in questi due mesi di entusiasmo sui vaccini: c’è un vero e proprio entusiasmo», e qualora si mostrassero altri effetti avversi e altri morti occorre comunque agire «con questa assoluta cautela di non macchiare in nessun modo questo patrimonio straordinario che è nelle nostre mani».
Da ultimo, si legge nei verbali choc del Cts, l’ex titolare della Sanità Speranza sferza sul mantenere una buona impressione per la campagna di vaccini anti-Covid, «Abbiamo spiegato per mesi che questo vaccino funziona, i benefici sono superiori ai rischi, ma stiamo attentissimi ora a non dare un messaggio […] che ci riapre il casino totale su questo vaccino dopo che l’abbiamo usato per 7 milioni e mezzo di persone». Va infine ricordato come dopo la triste vicenda di Camilla Canepa, fu il Ministro della Salute ad adottare il parere del Cts sul vaccino AstraZeneca solo a persone over-60 anni (attualmente infatti il vaccino Vaxzevria non è più neanche disponibile in Italia).