E’ in corso il processo per la morte del rapper Cranio Randagio, al secolo Vittorio Andrei Boi, e che vede imputato di favoreggiamento Pierfrancesco Bonolis. Nel suo racconto su quanto avvenne la notte dell’11 novembre 2016, però, come riporta Il Corriere della Sera sono molteplici i “non ricordo”. Da qui l’appello accorato dell’avvocato di parte civile, Marco Macchia, che in aula avrebbe esclamato: “L’unico che avrebbe assunto sostanze secondo la sua narrazione è anche l’unico che oggi non può parlare: faccio appello al suo senso della verità perché dica tutto”.
Nel corso dell’inchiesta proprio dal cellulare di Bonolis sarebbero trapelati spunti e informazioni importanti anche sul quantitativo di sostanze consumate. Nonostante questo però nulla viene precisato né sull’acquisto di cocaina che sarebbe avvenuto nei pressi della sua casa alla Balduina, quartiere romano, né sul consumo della sostanza stessa. Dai racconti dell’imputato tutto appare particolarmente sfumato: “Eravamo una dozzina. Inizialmente brindammo al mio compleanno. Mangiammo fino alle 23,30 e restammo in salotto fino a circa le tre del mattino”, si è limitato a raccontare.
Cranio Randagio, il processo: parla l’amico imputato Pierfrancesco Bonolis
In aula, dove si cerca di fare luce sulla morte di Cranio Randagio, il pm Giovanni Nostro avrebbe chiesto all’imputato Bonolis di fare mente locale in merito a quanto accaduto rispetto a chi portò la droga in casa. Il rapper, infatti, secondo le ricostruzioni quella sera uscì facendo ritorno con la sostanza, ma da chi fu acquistata? “Non lo so”, avrebbe replicato Bonolis, “Il fatto che la coca fosse di zona era una semplice supposizione. Andrei uscì con Jaime che doveva comprare tabacco. Presumo che fecero lo stesso percorso. Ma ricordo che Vittorio tornò più tardi, quando Jaime era già rientrato da una mezz’ora”, avrebbe aggiunto.
Secondo i racconti dell’imputato, quella sera attese il ritorno di Cranio Randagio in vista della torta: “Nella mia stanza assunsi cristalli di metanfetamina. Avevo bevuto parecchio, ero molto felice. Avevo coinvolto e fatto conoscere amici che facevano parte della mia vita. E quel giorno era prevista uscita del mio video su Vittorio che era già famoso. Stava nascendo una collaborazione e io avevo appena finito l’accademia di televisione e cinema. Ero sognante. Credevo che i video mi avrebbero portato a un futuro vero”, ha chiosato.