Il fratello di David Rossi, il professor Ranieri Rossi, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Uno, Storie Italiane: “Vogliamo far chiarezza sui punti per cui è stata aperta la seconda indagine. La prima indagine si è chiusa ricostruendo quello che era successo in maniera illogica. Cosa non ci convince? Due cose, le solite, cioè la modalità di caduta e le ferite, che non sono state spiegate. Nel filmato della caduta si nota chiaramente come durante la stessa non vi sia alcuna rotazione del corpo, e ciò va in contrasto con la prima e la seconda inchiesta. Nella seconda indagine dicono che David ha superato il davanzale senza danneggiare il fancoil piazzato davanti, e poi si è lasciato andare. Il corpo sarebbe dovuto ruotare”.
E ancora: “Lui aveva una serie di ferite, dei graffi sull’addome, camicia fuori dai pantaloni, e ci indicavano che il corpo aveva strusciato sul davanzale, quindi come è possibile? David non portava mai la camicia fuori dai pantaloni, tanto meno sul lavoro. Ci sarebbe stata un’aggressione sia un passaggio sopra la finestra in posizione prona, strusciando. L’ematoma sul polso fa pensare ad una colluttazione precedente”.
MORTE DAVID ROSSI, IL FRATELLO RANIERI: I DUBBI SULL’OROLOGIO, LA SCRIVANIA E NON SOLO
Sull’orologio trovato lontano dal corpo: “E’ stato staccato durante la colluttazione e poi buttato dopo. Poi le lancette indicano le 8 e 20 (caduta avvenuta alle 19:43 ndr). Ci sono due lancette staccate, è un orologio molto robusto, e il corpo avrebbe attutito la caduta”. Sulle scarpe ritrovate sporche: “Non era il tipo di andare a lavoro con le scarpe sporche. Questa patina non si da dove l’abbia raccolta, forse durante una colluttazione, forse nell’ufficio del piano superiore perchè abbiamo testimonianze di lavori di rifacitura dell’edificio”.
“La punta è consumata – ha proseguito il fratello di David Rossi – perchè forse mentre veniva calato dalla finestra, lui ha cercato di resistere ed ha strisciato sul muro esterno. Bisognerebbe andare a cercare sul muro esterno dell’edificio, perchè forse ci sono ancora tracce”. Il mistero degli oggetti disposti in maniera diversa sulla scrivania di David Rossi: “Sono stati spostati tutti gli oggetti della scrivania, non si sa se manca qualcosa, qualcuno ha toccato gli oggetti, gli armadi, la giacca, qualcuno potrebbe aver acceso il pc e cercato qualcosa. Che la stanza sia stata inquinata è ovvio, lo dicono le foto. E’ stato svuotato il cestino dei fazzoletti sporchi di sangue poi distrutti e mai analizzati. Non è stata rispettata la più semplice procedura”. Quindi ha concluso: “Se si arriverà una verità lo si farà analizzando le cose ignorate. La verità lo chiede la famiglia ma anche tutta la città di Siena. Lasciare aperte la vicenda è una cosa peggiore. Di sicuro tutti pensano che le indagini siano state fatte male”.