Tre medici a processo per la morte di Davide Astori. Si tratta del professor Giorgio Galanti, ex direttore della Medicina dello Sport dell’Aou di Careggi, il medico dello sport Loira Toncelli e Pietro Amedeo Modesti, succeduto a Galanti nell’incarico. Quest’ultimo è accusato di distruzione di atto vero, mentre i primi due devono rispondere di una presunta falsificazione della data di un esame (lo strain) a cui il capitano e difensore della Fiorentina non sarebbe mai stato sottoposto quel giorno. Si tratta di un approfondimento necessario per osservare le risposte del muscolo cardiaco.
Il secondo capitolo della vicenda giudiziaria relativa alla morte del calciatore, stroncato da una crisi cardiaca il 4 marzo 2018 a Udine alla vigilia della partita tra la Fiorentina e l’Udinese, si è quindi concluso con tre rinvii a giudizi. Il gip Federico Zampaoli, come riportato dal Corriere della Sera, ha accolto le richieste del pm Antonino Anastasi. Il primo si era concluso con la condanna a un anno di carcere per omicidio colposo per Galanti.
LA DIFESA “SPIEGHEREMO NOSTRE RAGIONI”
La mancata applicazione dell’holter al cuore, dopo le anomalie emerse durante le prove da sforzo, impedì ogni ulteriore accertamento, secondo quanto scritto nelle motivazioni di quella sentenza. La difesa di Giorgio Galanti ora parla di assoluta irrilevanza penale dei fatti contestati. «Il gip ha ritenuto necessario approfondire la vicenda in sede di dibattimento, e noi lo affronteremo con le nostre ragioni», ha dichiarato l’avvocato Sigfrido Fenyes, come riportato dal Corriere. La prima udienza del processo è fissata per il 16 dicembre 2022.
Nell’ambito del procedimento principale sarebbe stato presentato un certificato che attestava che il capitano della Fiorentina nella visita per l’idoneità agonistica eseguita il 10 luglio 2017 a Firenze sarebbe stato sottoposto a un esame, il cosiddetto “strain” cardiaco. Ma per l’accusa quell’esame non fu, invece, effettuato, quindi la relativa relazione sarebbe stata creata ad hoc in data «anteriore o prossima al 10 aprile del 2019», costituendo quindi un falso.