Diego Armando Maradona: presto la sentenza sugli eventuali responsabili della sua morte
Il 25 novembre del 2020 il calcio ha perso forse la sua stella più lucente, a tratti controversa, ma senza dubbio pietra miliare dello sport più seguito al mondo. Stiamo parlando del ‘Pibe de oro’, al secolo Diego Armando Maradona. Ha incantato con la maglia dell’Argentina, con il suo Napoli, lasciando un’impronta che pochi altri sono stati capaci di solcare. Come riporta Dagospia, a quasi 4 anni dalla sua scomparsa è iniziato, nei pressi di Buenos Aires, il processo volto a definire eventuali responsabilità nel merito della sua morte.
Stando a quanto riporta il portale di Roberto D’Agostino, sarebbero a disposizione della corte ben 130mila audio, al netto di 8 persone imputate che appartengono allo staff medico-sanitario che si è occupato nel tempo delle condizioni di salute di Diego Armando Maradona. L’accusa è di omicidio commesso con frode e l’eventuale pena può portare ad una detenzione dagli 8 ai 25 anni.
Processo per la morte di Diego Armando Maradona: l’ex calciatore poteva essere salvato?
Come spiega Dagospia, il processo per la morte di Diego Armando Maradona – oggi, nei pressi di Buenos Aires – è cruciale nel merito delle indagini e dell’eventuale sentenza. Uno step giuridico che segue il tentativo di annullamento oltre al cambio di qualificazione giuridica del caso; fattispecie respinta nel 2023 dalla Corte d’Appello e di Garanzia di San Isidro.
Diego Armando Maradona potrebbe presto avere giustizia, seppur non più presente su questa terra; il processo per la morte del ‘Pibe de oro’ potrebbe infatti chiarire se qualcuno tra i medici indagati ha realmente avuto una condotta imputabile con il reato di omicidio semplice con frode. La leggenda argentina – ricorda il portale – secondo l’autopsia perse la vita per un edema polmonare acuto secondario a insufficienza cardiaca cronica.