La vicenda giudiziaria che ha coinvolto la vedova di Ettore Treglia, trovato morto in casa a Torino nel 2021, si chiude con l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Non è stata lei a uccidere il marito, come invece sostenuto dal pubblico ministero che aveva chiesto l’ergastolo in Corte d’Assise. Lo riporta il quotidiano La Stampa, secondo cui la donna, 49 anni, avrebbe lottato con tutte le sue forze per dimostrare la propria innocenza in tribunale fino a incassare la sentenza con formula piena.
Il 5 aprile di due anni fa, il marito Ettore Treglia fu trovato senza vita nella loro abitazione e a lanciare l’allarme sarebbe stata proprio la moglie. La donna avrebbe parlato agli inquirenti di una lite nelle ore precedenti, dichiarando immediatamente di aver scoperto il decesso del coniuge al suo risveglio dopo averlo lasciato davanti alle televisione a seguito di una discussione. Un racconto ribadito in Corte d’Assise ma che, per l’accusa, non sarebbe stato aderente alla realtà. Secondo il pm, la vedova di Ettore Treglia lo avrebbe ucciso dopo aver appreso di un tradimento, ricostruzione respinta con forza dalla donna. La notte prima di morire, in casa di Ettore Treglia sarebbe successo quanto segue, secondo sua moglie: “Era ubriaco, come sempre. Era ricaduto sul divano. Io sono andata a dormire e l’ho lasciato lì a guardare la televisione. Quando mi sono svegliata l’ho trovato morto“.
La vedova di Ettore Treglia assolta con formula piena
La vedova di Ettore Treglia sarebbe stata assolta con formula piena “perché il fatto non sussiste”. A stabilirlo, secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, la Corte d’Assise di Torino chiamata a giudicare la sua posizione di imputata per la morte del marito trovato senza vita in casa il 5 aprile 2021. Ad accendere le indagini, dopo l’intervento del 118 che avrebbe stabilito un decesso per cause naturali – assenti evidenze di violenza sul corpo -, sarebbe stato un sms inviato dall’uomo all’amante poche ore prima di morire.
Stando a quanto ricostruisce il quotidiano, a ridosso della tragica fine Ettore Treglia avrebbe scritto un messaggio alla donna con cui aveva una relazione extraconiugale affidandole un’inquietante allerta: “Se domani mi trovano morto, chiama la polizia. È stata mia moglie“. L’amante avrebbe presentato denuncia dando impulso all’inchiesta, dall’altra parte la vedova da sempre dichiaratasi estranea alla morte dell’uomo, certa di non aver commesso alcun crimine: “Non ho ucciso mio marito. Non ho ucciso proprio nessuno“. La giustizia le avrebbe dato ragione a conclusione del processo.