Il caso del piccolo Evan oggi a Storie Italiane, il bimbo di Modica, in provincia di Ragusa, massacrato di botte dal patrigno, e per cui in carcere vi è lo stesso nonché la madre (ai domiciliari), che avrebbe coperto quanto stesse accadendo. Il programma di Rai Uno sottolinea il fatto che il giudice abbia accolto la richiesta di perizia psichiatrica nei confronti dello stesso patrigno, ed ha intervistato Stefano, il padre di Evan, nonché la nonna Elisa, e Anna Vagli, consulente della famiglia: “Non ho reagito bene – ha raccontato il padre della vittima – hanno tutto in mano, hanno prove su prove, e gli stanno dando la perizia psichiatrica, Lei è ancora agli arresti domiciliari e non riesco a capire che stanno andando per la lunga”.

L’avvocato della famiglia, ha aggiunto: “La notizia di una perizia psichiatrica in un processo penale per le persone offese ‘fa saltare in aria’. Dobbiamo comunque dare una spiegazione: purtroppo nel processo penale vi sono garanzie che vanno rispettate. Credo che la Corte abbia fatto un provvedimento razionale e garantista nei confronti delle parti civili. Il Blanco (il patrigno, oggi in carcere ndr) nel 2017 fu imputato per lesioni aggravate e in quel procedimento chiese la perizia psichiatrica e fu accertato che fosse schizofrenico e quindi non condannabile. Con questa nuova perizia si vuole accertare che il Blanco non sia schizofrenico. In caso diverso avremmo potuto perdere tempo”.

MORTE PICCOLO EVAN, LA CONSULENTE ANNA VAGLI: “MA QUALE PERIZIA PSICHIATRICA…”

Ha preso la parola Anna Vagli: “Io faccio fatica ad essere garantista come l’avvocato Calabrese, sembra che questo bimbo sia morto da solo: lei è agli arresti domiciliari mentre per lui si invoca la perizia psichiatrica. Quando si trattava di salvare Evan ci siamo dimenticati che aveva un disturbo? Non è stato fatto niente, non sono state ravvisate misure di emergenza, quando bisogna attivarle se non in casi come questi? A dicembre del 2019 era già intervenuta la procura minorile, ed era stata chiesta un’indagine dopo che Letizia aveva accoltellato Stefano, il quadro era ben chiaro da tempo”.

A quel punto ha parlato anche la nonna paterna, la signora Elisa: “Gli assistenti sociali erano stati informati del soggetto”. Eleonora Daniele ha commentato, esplodendo: “Mi auguro che chi si sta occupando di questo caso apra la coscienza, e che dia un giudizio equo e di rispetto di quanto ha sofferto questo bambino, rendiamoci conto di quello che è successo. Nessuno ha fatto niente, nessuno è intervenuto, il bambino veniva picchiato tutti i giorni, e il patrigno ha detto che quando veniva picchiato il bimbo non si lamentava, Evan era arrivato a prendere così tante botte che non urlava e nessuno lo ascoltava. Parlate voi perchè io non ho più voce, io mi vergogno di pensare che nessuno ha ascoltato una denuncia di una padre e di una nonna, io non riesco a farmene una regione e ogni volta che vedo la foto di Evan sto male. Il solo pensiero che qualcuno possa averlo toccato e fatto del male e impazzisco”.