Svolta importante nell’ambito della morte di Federico Tedeschi, il giovane 19enne romano deceduto nella villetta di famiglia il 26 novembre 2017 in circostanze mai chiarite. Il caso fu chiuso per infarto ma la madre del ragazzo, l’avvocatessa Emanuela Novelli, non ha mai smesso di cercare la verità. Per questo nei giorni scorsi ed in preda alla rabbia e ad un dolore mai sopito, ha deciso di scrivere un accorato appello al capo della Procura di Roma, Michele Prestipino: “Gentilissimo dottore, dove non c’è giustizia non c’è pace. Ho conservato in casa tutte le prove del delitto. Mi aiuti a trovare l’assassino di mio figlio”, si legge nella missiva pubblicata dal Corriere della Sera. A distanza di 24 ore è riuscita ad avere un incontro con il procuratore che le ha comunicato la riapertura delle indagini. Il caso è stato assegnato al pm Roberto Felici, lo stesso della prima fase investigativa.
Grande la commozione della madre di Federico Tedeschi, convinta sin dall’inizio che qualcuno lo abbia ucciso, la quale uscendo dalla procura ha commentato: “Il dottor Prestipino mi ha letteralmente commossa allorquando mi ha rassicurato del suo personale impegno. Lo ringrazio con tutto il cuore per avermi convinta a confidare ancora nell’istituzione che rappresenta. Da oggi, e lo dico da persona cresciuta sui codici e nella devozione del diritto, torno a sperare nella giustizia”.
MORTE FEDERICO TEDESCHI, CASO RIAPERTO DOPO APPELLO DELLA MADRE
Tanti gli indizi che hanno sempre portato la famiglia di Federico Tedeschi a credere che dietro la morte del 19enne ci sia stata la mano di una terza persona. La svolta, accelerata dall’appello della madre, sarebbe iniziata con la denuncia presentata lo scorso 12 giugno ai carabinieri da parte dell’avvocato della famiglia Tedeschi. Il decesso di Federico fu bollato nel giro di due settimane come infarto portando ad una doppia archiviazione, nel 2018 e nel 2020, ma i numerosi indizi hanno sempre portato ad ipotizzare l’omicidio. Dalla grata d’ingresso aperta alle macchie di sangue, passando per le impronte in camera di Federico ed in altre stanze. Ogni piccolo segno è stato numerato dalla famiglia del ragazzo che ha sempre creduto in una intrusione alla quale avrebbe fatto seguito l’omicidio. Ad alimentare questo dubbio presso i carabinieri, anche la relazione del medico medico odontologo forense Riccardo Sirello, che potrebbe rappresentare la prova regina. Federico fu trovato a pancia sotto nella sua camera con il volto insanguinato e subì anche la rottura di un dente: come mai? Il consulente avrebbe escluso la possibilità di una rottura al momento della caduta definendola “del tutto incompatibile” con l’urto sul mobile porta tv. Più verosimile che la vittima sia stata colpita da “una manata o un pugno rapidissimo, con inclinazione destra-sinistra” sferrato indossando un anello. Successivamente il 19enne sarebbe stato soffocato con un cuscino poi trovato sotto il materasso e mai analizzato.
La madre non ha potuto non manifestare la sua felicità per la riapertura del caso ed ha auspicato nelle indagini sul mondo della rete che il figlio frequentava a loro insaputa. “Un doppio binario che mi ha sconvolta ma che non può giustificare una resa, una rinuncia a cercare i colpevoli. Ho amato e continuo amare Fede per ciò che era e resta nel mio cuore, senza giudizi e pregiudizi. Un ragazzo meraviglioso e sensibile”, ha aggiunto la madre, riferendosi alla scoperta delle frequentazioni di Federico di chat di feticisti sadomaso e dalle quali partire per il possibile movente.