A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno, è tornato a tenere banco il caso di Gianmarco Pozzi, il pugile ritrovato privo di vita sull’isola di Ponza nell’estate 2020. Il legale della famiglia, Fabrizio Gallo, ha affermato che il campo delle ricerche della supertestimone che avrebbe visto il ragazzo esanime sulla carriola è stato ristretto a tre donne. Intanto, è stata mandata in onda la testimonianza di una delle persone che dice di avere trascorso le ultime ore di vita del giovane insieme a lui: “Conoscevo molto bene Gianmarco, abbiamo lavorato assieme presso il locale. Alle 4.30 abbiamo fatto una chiacchierata, con uso di sostanze stupefacenti. Gli ho detto di andare dormire, ma poi, dopo dieci minuti, nella sua stanza non c’era più. Gianmarco mi raccontava che dopo aver assunto droghe aveva sindromi paranoiche e allucinogene”.
Parole che hanno ferito la famiglia di Gianmarco, con il papà che ha risposto così: “Ci sono un sacco di altre testimonianze che dicono che lui quella sera ha mangiato il pollo, si è fatto portare i cannoli. Ci sono testimoni che dicono che era lucidissimo. Si sono inventati una canzone, si sono messi d’accordo. Quelli della casa stanno mentendo, loro sanno la verità. Noi familiari non ce la facciamo più, non abbiamo avuto in 14 mesi un segnale dalla Procura, dagli inquirenti. Io voglio sapere la verità, non mi sembra di chiedere tanto”.
GIANMARCO POZZI: “LA SUPERTESTIMONE NON È ANCORA SOTTO PROTEZIONE”
L’avvocato Fabrizio Gallo, a proposito della supertestimone del presunto omicidio di Gianmarco Pozzi, ha rivelato: “La persona che è al corrente di tutto, in questo momento non si trova a Ponza, ma sulla terraferma, probabilmente a Formia, per quanto sappiamo noi. Non è sotto protezione, perché il teste de relato non è stato ancora sentito dal pm. La burocrazia per ascoltarlo porterà via probabilmente non meno di dieci o di quindici giorni di tempo”.
Il giornalista Roberto Alessi, direttore di “Novella 2000” e direttore editoriale di “Visto”, ha a questo punto rimarcato di accelerare le tempistiche per mettere la superteste sotto protezione immediata, perché dietro la morte di Pozzi ci potrebbe essere “gente di malaffare”.