Si torna a parlare della morte di Gianmarco Pozzi, il giovane campione di arti marziali trovato senza vita la scorsa estate sull’Isola di Ponza, nel Lazio. Secondo la famiglia si tratta di un omicidio, mentre al momento il caso è stato trattato come incidente. “Dopo la perizia – le parole della sorella di Gianmarco Pozzi, Martina, in collegamento con il programma di Rai Uno, Storie Italiane – è stato messo nero su bianco quanto abbiamo pensato dopo aver visto il corpo di mio fratello. Lesioni non compatibili con un’eventuale caduta, una dinamica completamente diversa da quella sostenuta dal medico nominato dai pm. Pensiamo che mio fratello sia stato gettato già quando fosse privo di vita”.



Dubbi anche sull’allarme lanciato: “Il vicino di casa sostiene di aver sentito un tonfo alle 11:00 di mattina per poi chiamare l’ambulanza alle 11:23, ma in seguito ha spiegato di avere problemi di udito certificati: come ha fatto a sentirlo e perchè ha chiamato così tardi?”.

MORTE GIANMARCO POZZI, LE PAROLE DEL PADRE E DELL’AVVOCATO

Prende la parola il signor Paolo Pozzi, il papà di Gianmarco: “Io mi sento molto più fiduciosa ora rispetto all’inizio, ci stiamo accorgendo che la Procura e il magistrato stanno operando in maniera perfetta oggi, sono un po’ più ottimista quindi, hanno attivato tutte le procedure per l’omicidio”. Così l’avvocato della famiglia: “Ci sono state anomalie che stiamo cercando di aggiustare, come ad esempio l’ispezione del medico legale solo due giorni dopo il ritrovamento del corpo, e non è stata fatta nemmeno un’autopsia ne tanto meno una tac. L’area non è stata sequestrata ne tanto meno ispezionata la casa. All’inizio ci sono state molte pecche, vorremmo capire perchè, vogliamo la verità. La famiglia si è fatta carico di un professore nominato dalla famiglia per farci capire e mettere nero su bianco che non si trattava di un incidente bensì di un omicidio. Il ragazzo è stato ucciso sul muretto, dopo essere stato massacrato di botte”.



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