La morte di Gianmarco Pozzi è tornata al centro di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, lunedì 21 febbraio 2022. In particolare, è stato sottolineato che il tempo per le indagini scadrà tra 7 giorni, ma si spera in una proroga di sei mesi: “Eventualmente, al termine delle indagini il pm deciderà se richiederla o se optare il rinvio a giudizio o, ancora, per l’archiviazione”, ha spiegato l’avvocato difensore dei familiari del giovane pugile deceduto nell’estate 2020 sull’isola di Ponza.
Il programma Rai ha quindi fatto sentire la testimonianza di un amico di Gianmarco: “Ho conosciuto quasi tutti i suoi compagni di stanza. Inizialmente avevo una buona considerazione di loro, tranne di uno di loro. Aveva occhi che non mi piacevano […]. A seguito dell’accaduto l’ho incontrato, mi sono fermato, ho cercato di fermarlo per chiedergli cosa fosse successo. Mi ha detto ‘Dopo ti spiego’ e si è allontanato mentre zoppicava. L’ho rincontrato il giorno dopo con la valigia, dicendo che voleva andarsene perché non si sentiva al sicuro. Per me sapeva tutto, altrimenti non si spiega”.
GIANMARCO POZZI, IL PROFESSOR VITTORIO FINESCHI: “ESCLUSA L’ACCIDENTALITÀ”
Nel prosieguo di “Storie Italiane” è stato intervistato sulla morte di Gianmarco Pozzi il professor Vittorio Fineschi, ordinario di Medicina legale presso l’università “La Sapienza” di Roma: “C’è stata un’intossicazione, che non ci consente di spiegare un delirio che abbia causato un’accidentalità – ha dichiarato –. Gianmarco Pozzi pochi minuti prima dell’accaduto parlava, rispondeva alle domande, si lamentava dell’assenza di acqua calda per fare la doccia. Perché avrebbe dovuto improvvisamente iniziare a correre a perdifiato fino a cadere da un muretto alto tre metri?”.
E, ancora: “Non sembra che ci siano traumi sui denti e questo è insolito, visto che gliene manca uno mai ritrovato. Se ha impattato la testa sul lato sinistro, come è possibile che non sia stata interessata l’arcata dentaria? Mancano tipologie lesive che possano fare supporre l’accidentalità. Inoltre, c’è tutta una serie di lesività anteriormente e posteriormente al dorso che non è assolutamente spiegata”.