A Mattino5 interessanti aggiornamenti in merito alla vicenda di Giuseppe Pedrazzini, il povero 77enne trovato senza vita in un pozzo in provincia di Reggio Emilia. Il programma di Canale 5 ha intervistato il nipote della vittima e la sorella, che hanno denunciato una situazione decisamente particolare. “Siamo tutti un po’ distrutti – racconta il nipote di Giuseppe Pedrazzini di fronte alle telecamere del programma di Canale 5 – io l’ho visto l’ultima volta a dicembre, diceva che non poteva andare via dalla casa… qualcuno di noi è andato dai carabinieri più volte, anche mio cugino, ma i carabinieri han detto che non si poteva fare più di tanto, non potevano entrare se i proprietari non volevano, loro non facevano entrare nessuno e ti allontanavano”. Poi il nipote ha proseguito: “Non abbiamo pensato di sporgere denuncia, ogni tanto c’erano le telefonate e l’ultima telefonata mia madre l’ha fatta a febbraio. La moglie era succube del genero? Sì, è possibile ma è possibile tutto”, per poi aggiungere: “La pensione l’han ritirata fino a quando hanno ritrovato il cadavere, certo che si”.



Così invece la sorella di Giuseppe Pedrazzini, in lacrime durante la telefonata a Mattino5: “Questa morte così crudele che non si respira, non ci se la fa… Quando l’ho sentito l’ultima volta? In gennaio, lui era sempre la pace, diceva che bisogna andare d’accordo, e io gli dicevo sempre che era il più buono, una bontà unica, non aveva nemici macché, assolutamente no”. Poi ha aggiunto: “L’angoscia di questo funerale, passano i giorni, di una sepoltura per lui degna di quello che era. Aveva un rapporto brutto con genere o figlio? Non ti posso dire brutto, li chiamava ‘i miei ragazzi’, quello che succede dentro la casa io non posso saperlo. Non potevamo andare lai ma lui non ci ha mai detto cosa succedeva in casa. Da due anni non riuscivamo più andare ad andare a casa sua”. Poi ha concluso: “Mai pensavamo ad una morte così crudele e adesso prego Dio che salti fuori la verità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MORTE GIUSEPPE PEDRAZZINI, GIALLO DI FAMIGLIA, LA MOGLIE: “MIO GENERO NON C’ENTRA”

Arrivano nuovi importanti aggiornamenti sulla morte di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne rinvenuto senza vita in un pozzo nella sua tenuta a Teano, provincia di Reggio Emilia. Non mancano le contraddizioni nella ricostruzione dei familiari dell’uomo, la moglie Marta ai microfoni di Storie Italiane ha tenuto a precisare: “Non ho paura di niente, ma non voglio parlare”.

“Non subiva mio genero, non c’era un rapporto difficile, ci volevamo tutti bene”, ha tenuto a precisare la moglie di Giuseppe Pedrazzini al programma di Rai 1: “Riccardo è mio genero e gli voglio bene come un figlio”. La donna ha confermato i problemi di salute riscontrati dal marito a dicembre: “Si era ammalato, ma per il resto non so nulla. Il terreno non lo coltivava più da tempo. I terreni non c’entrano niente”.



MORTE GIUSEPPE PEDRAZZINI: GIALLO DI FAMIGLIA

“I miei vicini non sanno niente”, ha ribadito la moglie di Giuseppe Pedrazzini, secondo la quale la verità salterà fuori in un modo o nell’altro. Riflettori accesi su un rogito di 50 mila euro: secondo la moglie, la figlia e il genero a qualcuno questa cosa ha dato fastidio. Un giallo di famiglia, dunque, con il movente economico considerato come pista principale. L’area è posta sotto sequestro, la moglie della vittima ha sottolineato a Storie Italiane di non ricordare quando il marito è sparito. Una versione già fornita negli scorsi giorni e che alimenta il mistero. Ospite del programma di Eleonora Daniele, Barbara De Rossi ha analizzato il caso: “Ho avuto la sensazione di imbarazzo di questa donna. Non tanto di una sua incapacità di ricordare. Da una parte risponde alle domande, dall’altra cerca di non tradire nulla. Ho avuto la sensazione di una persona che non racconta le cose perchè forse è stato deciso in un altro modo”.