Storie Italiane torna sul caso di Lucia Salcone e di Ciro Caliendo, quest’ultimo accusato di aver ucciso la moglie simulando un incidente stradale. La notizia delle ultime ore è però che Ciro Caliendo, imprenditore della zona molto conosciuto, sarebbe agli arresti domiciliari per una vicenda legata ad una autobomba piazzata sotto la Lancia Delta di un finanziere a Bacoli: sarebbe stato coinvolto in quel folle gesto, anche se ovviamente la vicenda va accertata in ogni suo dettaglio.
Storie Italiane ha mandato in onda la testimonianza di una persona che conosce molto bene sia Lucia Salcone che Ciro Caliendo, e che si dice convinta che quanto accaduto a San Severo, la morte della donna in un incidente stradale, non sarebbe stato affatto un banale incidente: “Non è un incidente normale, lei era già morta in macchina, ma dovranno deciderlo gli inquirenti, è la convinzione che hanno tutti, troppe incongruenze, il diesel che prende fuoco, l’albero contro cui ha sbattuto che era una piantina, altri incidenti più gravi con auto che non hanno preso fuoco, la macchina è andata distrutta”.
MORTE LUCIA SALCONE, I DUBBI DI LUGLI
E ancora: “Lui aveva subito un furto prima dell’incidente, ma aveva terminato la vendemmia ma una volta che hai vendemmiato non ci sono più pericoli, non c’è proprio motivo di andare lì a controllare i frutti”. Sulla benzina in auto: “Anche se noi bruciamo delle cose non usiamo la benzina ma al massimo il gasolio perchè la benzina è pericolosissima, il gasolio ci dà più tempo di allontanarsi, ora che fa la fiamma”.
Massimo Lugli, noto giornalista che si occupa da decenni di cronaca nera, commenta: “Di solito sono molto cauto ma in questo caso ci sono delle coincidenze impressionanti. Dentro la macchina c’erano queste taniche, a parte che chi trasporta carburante lo fa con delle taniche di metallo. Ma non si usa la benzina proprio per il motivo che ti esplode in faccia, visti i precedenti sembrerebbe un bombarolo. Mi stupisce il primo fatto, il coinvolgimento alla bomba del finanziario: va spiegata questa cosa”.
MORTE LUCIA SALCONE, BARZAN: “ERA GIA’ MORTA…”
Sono tante le incongruenze nella vicenda del foggiano, tanti gli elementi che devono essere accertati, a cominciare dagli airbag che non sono esplosi: l’auto era stata in qualche modo manomessa o era difettosa? L’auto che prende fuoco e gli airbag non esplosi, una doppia coincidenza come dice Lugli che fa senza dubbio riflettere.
Tra l’altro l’episodio è avvenuto in una strada di campagna dove non ci sono telecamere e non passa nessuno: speriamo che gli inquirenti possano chiarire fino in fondo cosa sia accaduto. Davide Barzan, consulente di Manuela Bianchi nel caso di Pierina Paganelli, aggiunge: “Lei sicuramente è morta prima, è tutta una sceneggiata, la chiave si trova nel mio caso nella rete di relazione di lui, potrebbe avere avuto dei complici in questa sceneggiata”.