Proseguono le indagini per ricostruire l’esatta dinamica della morte di Diego Armando Maradona. La novità delle ultime ore arriva direttamente dall’Argentina: come evidenziato da La Gazzetta dello Sport, la magistratura di San Isidro ha iscritto due nuovi nomi nel registro degli indagati, parliamo dell’assicuratrice Nancy Forlini e del coordinatore del personale medico Mariano Perroni. Il numero di indagati è salito a 7.



Ma non è finita qui: delle novità degne di nota potrebbero arrivare nelle prossime due settimane: venerdì sono stati sbloccati i due cellulari del fuoriclasse argentino ed è in corso l’analisi delle chat. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire cosa è successo nelle ultime tre settimane di vita del Diez, a partire da informazioni sulle cure ricevute dopo operazione.



MORTE MARADONA, LE PAROLE DELLA NUOVA TESTIMONE

Negli ultimi giorni sono arrivate ulteriori novità sul dossier morte Maradona. Ci sono state due assistenti che hanno riferito alcune situazioni a dir poco clamorose: i cellulari non venivano gestite dall’ex Napoli, ma venivano presi dal suo assistente personale e dal nipote. Rispondevano loro ai telefoni e gli impedivano di rispondere. Ma non solo. Hanno detto che gli veniva dato da mangiare dell’ossobuco grasso e della pizza, nessuno seguiva la sua dieta nonostante la recentissima operazione. Ancora più grave quanto riferito da un’altra testimone: «Gli davano delle pillole nella birra per tenerlo buono, era gonfio e irriconoscibile». Questo il giudizio dell’avvocato Pisani: «Noi abbiamo anticipato un po’ tutto quello che oggi sta accadendo, abbiamo parlato di messaggi e telefonini che non facevano gestire a Maradona. Anche io provai a chiamare Maradona. Purtroppo oggi sta venendo tutto a galla e tanto altro verrà ancora a galla sulla fine di Maradona. Di fatto lui è stato abbandonato».

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