Novità in merito alla morte di Diego Armando Maradona, il mito del calcio scomparso tragicamente il 25 novembre scorso, e per cui è stata aperta un’indagine per omicidio colposo, visto che vi sarebbero state alcune gravi omissioni da parte di chi invece avrebbe dovuto curare l’ex star del Napoli. Storie Italiane ha intervistato il fratello Hugo che ha commentato l’ultima perizia di 70 pagine redatta dagli esperti ufficiali convocati dalla Procura Generale di San Isidro, e che condanna in maniera ferma i sanitari.
“Mi è arrivata questa perizia tre giorni fa in spagnolo – le parole del fratello dell’ex tecnico e calciatore – ho letto tutte le settanta pagine, ancora sono un po’ scioccato, non posso credere che mio fratello abbia sofferto per 12 ore, non poteva parlare e nessuno si è reso conto che mio fratello stesso così male. Come è possibile che nessuno l’abbia aiutato, che nessuno si sia accertato se fosse vivo, se respirava. Penso alla sofferenza di quell’uomo, ha sofferto per 12 ore: non si meritava questo, nessun essere umano se lo meritava”.
MORTE MARADONA, HUGO: “A LORO FACEVA PIU’ COMODO DA MORTO CHE DA VIVO”
Hugo Maradona ha poi aggiunto, evidentemente arrabbiato dalla perizia: “In questo momento voglio pensare che a loro non serviva più mio fratello vivo, gli serviva morto, e questa cattiveria devono pagarla. Era uno “sgorbo”, sapevano che potevano guadagnare di più da morto che da vivo”. Lo storico avvocato di Maradona, Pisani, anch’egli in collegamento ha spiegato: “Noi l’abbiamo detto dal primo giorno, questa telefonata in cui non dice nemmeno di essere il medico di Maradona (la famosa prima chiamata ai soccorsi ndr). Qui bisogna davvero indagare sul movente, su quello che è stato organizzato prima di lasciar morire Maradona, è come se gli hanno tolto l’aria, non gli hanno permesso più di respirare fino a farlo morire, vi sono omissioni gravi allo scopo di abbandonarlo. L’unico modo per speculare era quello di farlo morire”.