Svolta in arrivo sul giallo della morte di Diego Armando Maradona, indimenticato campione di calcio argentino scomparso a fine 2020? La notizia viene riportata sulla testata giornalistica francese “Le Monde”, secondo cui il dottor Leopoldo Luque, medico personale del “Pibe de Oro”, avrebbe chiesto una nuova perizia medica nel corso del suo interrogatorio di fronte al procuratore di San Isidro, nella periferia di Buenos Aires, tenutosi lunedì 28 giugno 2021, respingendo qualsiasi accusa di responsabilità nella dipartita dell’ex asso del pallone.



Il dottor Luque, 39 anni, è stato ascoltato per quattro ore dal procuratore, il quale ha aperto un’inchiesta per “omicidio colposo con circostanze aggravanti”. Al termine dell’udienza, ha parlato l’avvocato Julio Rivas, legale difensore del neurochirurgo, rilasciando le seguenti dichiarazioni alla stampa: “Il dottor Luque non ha nulla da rimproverarsi. Ha semplicemente detto che si è sempre preso cura della salute di Maradona e che ogni volta che è stato chiamato per qualcosa, lo ha assistito Era il suo medico di famiglia, ma non era responsabile dell’ospedalizzazione a domicilio”.



MORTE MARADONA: LUQUE SOSTIENE CHE IL PIBE DE ORO NON SOFFRISSE DI CUORE

Secondo la difesa di Leopoldo Luque, pertanto, la responsabilità del ricovero in casa dell’ex campione del mondo era di due aziende sanitarie private. Inoltre, contrariamente a quanto emerso all’interno di una perizia resa pubblica a maggio, Rivas sostiene che non esistevano prove mediche utili a dimostrare che Diego Maradona soffrisse di problemi cardiaci. “La commissione medica ha preso le cartelle cliniche di 20 anni fa”, ha sottolineato il legale, aggiungendo che l’ex stella del Napoli aveva sostenuto quattro controlli cardiologici tra il 2019 e il 2020, che avevano dimostrato l’ottimo stato di salute del suo cuore.



Come scrive “Le Monde”, il dottor Luque ha richiesto una nuova perizia sulle condizioni della morte del campione, che soffriva di varie problematiche di salute. All’inizio di maggio, 20 esperti avevano concluso che Diego “era stato abbandonato al suo destino” dal suo team medico, il cui trattamento “inadeguato, carente e imprudente aveva portato a una lenta agonia. Rammentiamo che il neurochirurgo era diventato il medico della star sudamericana dopo essere stato contattato per trattare i suoi problemi di sonno; infatti, Maradona ha sofferto di insonnia per anni e ha assunto grandi quantità di ansiolitici e tranquillanti.