Storie Italiane torna a parlare del caso di Maria Basso, per la cui morte è stata arrestata ai domiciliari la pronipote Paola Pepe, accusata di circonvenzione di incapace e omicidio. C’è in ballo un’eredità, un vero e proprio giallo di cui ne ha parlato stamane in diretta su Rai Uno il cugino Mario della stessa vittima. “Tutte le azioni compiute dalla Pepe quando lei è ripiombata nella vita di Maria dopo 20 anni che i rapporti erano stati interrotti, sono cambiate notevolmente e tutte le azioni erano rivolte ad accaparrarsi dei soldi di Maria”, parole quest’ultime da cui noi prendiamo le distanze.



Si arriva all’11 dicembre in cui la signora Maria Basso mangia spaghetti e dolci: “Lei non poteva mangiare cibi solidi, aveva grossi problemi di deglutizione e questo la Pepe lo sapeva benissimo, Maria poteva mangiare solo omogeneizzati”. Maria Basso è stata spostata in una casa di riposo di Catania dopo che la signora Pepe e il marito si sono rifatti vivi dopo 20 anni circa.



MORTE MARIA BASSO, LE PAROLE DELL’AVVOCATO DELLA PRONIPOTE

A quel punto i parenti di Maria si sono attivati: “Siamo rimasti 10 giorni senza sapere dove fosse Maria – racconta il cugino Mario – i telefoni della Pepe suonavano a vuoto quindi ho fatto denuncia della scomparsa ai carabinieri di Asiago con la causale di sottrazione di persona incapace di intendere e di volere”. Storie Italiane ha parlato anche con l’avvocato della pronipote Paola Pepe, che si è sempre dichiarata innocente: “Non ha il motivo per conoscere le ragioni mediche della morte della zia ma la patologia può accadere per qualsiasi persona disfagica”.



“Ha mangiato spaghetti triturati – ha continuato – così come fatto altre decine di volte in occasioni precedenti. Abbiamo prove documentari e fotografici che i rapporti fra loro fossero antichissimi, la zia considerava Paola la figlia mancata, e può essere che venga considerata la destinataria dei propri beni”. Di nuovo sul pranzo incriminato: “Ci sono tantissime persone che hanno detto, compreso il medico curante, che la signora era felicissima di andare in Sicilia e che era raggiante di riannodare i rapporti con la signora Pepe.

MORTE MARIA BASSO, LE PAROLE DELL’AVVOCATO DELLA PRONIPOTE

“La mia cliente è provata, schiva e molto fragile, spero di poter chiarire che la signora Pepe non va a caccia di vecchiette. C’era una manifestazione di ostilità del gruppo dei cugini. La signora Pepe dopo il pranzo ha mandato le foto alla cugina, dicendo guarda come sta bene, secondo voi una che ha intenzione di uccidere la zia manda le prove ad altri?”.

Il cugino ha ripreso la parola: “Noi non facciamo processi alle intenzioni, la verità nostra è basata sui fatti. L’autopsia parla di pezzi interi di spaghetti nei polmoni di Maria e questo è importantissimo. Poi per quanto riguarda il rapporto storico fra zia e pronipote, è verissimo, non lo contraddiciamo, il fatto è però che negli ultimi 20 anni i rapporti fra Maria e i rapporti di Teramo sono stati interrotti in seguito ad un’operazione di sottrazione di una villa di Maria a Teramo, una usucapione, un problema immobiliare”. La signora Maria Basso aveva 330mila euro sui conti, gioielli in banca, e appartamenti, una eredità quindi cospicua.