Il caso di Sesto Calende con la morte di Maria Luisa Ruggerone è tornato centrale nell’ultimo appuntamento di Iceberg, la trasmissione di Telelombardia condotta da Marco Oliva. L’ex primaria dell’ospedale Niguarda è morta per peritonite o per un omicidio? Il giallo ruota tutto attorno a questa domanda che il figlio della vittima continua a porsi da mesi. In esclusiva, nel corso della trasmissione, è stata mostrata la ricevuta relativa all’acquisto fatto da Maria Luisa in una gioielleria appena due giorni prima di morire in circostanze che per la famiglia continuano ad essere misteriose. Ma a chi sarebbe dovuto andare quel regalo? Un quesito che potrebbe essere molto importante per ragionare sulla morte dell’anziana donna.



A distanza di due anni da quel drammatico 14 luglio in cui Maria Luisa fu trovata in casa senza vita, la trasmissione si è collegata da quella che è stata definita la “casa dell’orrore”, insieme all’investigatore Walter Piazza ed all’avvocato, per fare il punto sulle ultime novità relative al caso.



MORTE MARIA LUISA RUGGERONE: PROCURA NON ARCHIVIA, NUOVE INDAGINI

Il caso sulla morte di Maria Luisa Ruggerone stava per essere definitivamente archiviato ma grazie all’intervento dell’avvocato ciò è stato evitato. “Si fanno nuove indagini”, ha confermato l’avvocato Furio Artoni, legale del figlio Maurizio Fantoni, “è partita di nuovo la nostra attività in pieno. La storia della morte per peritonite è divenuta assolutamente inconciliabile con la realtà dei fatti”, ha aggiunto. Secondo il legale, “si sta sgretolando quella che sembrava una verità assolutamente inconfutabile”. Quindi l’avvocato ha spiegato in cosa consiste il loro lavoro a partire da questo momento: “Noi abbiamo raccolto ed ho depositato in questi giorni dei file audio dove vi sono le registrazioni delle telefonate fatte il giorno stesso della morte della signora Ruggerone avvenute nelle ore che vanno fino alle due e mezza”. A suo dire, la peritonite come causa della morte è una malattia che comunque comporta un periodo di tempo molto più lungo, quindi “se alle due la signora poteva ancora parlare e comunicare in modo sereno sicuramente questo è un dato inconfutabile sul fatto che la peritonite non ci poteva essere a quell’ora”.



LE IPOTESI CHOC DEL FIGLIO

Per la procura l’88enne Maria Luisa Ruggerone sarebbe morta per peritonite e per questo si chiedeva una archiviazione del caso ma al momento non c’è alcuna archiviazione nonostante le precedenti perizie, dunque si andrà avanti ad indagare. La famiglia sospetta ci sia stata una aggressione. Nonostante le copiose macchie di sangue in bagno, la donna sarebbe stata trovata senza vita seduta sul divano ma nessuna traccia di sangue sul pavimento. E’ stata spostata da qualcuno? Possibile che dal bagno al salotto il sangue si sia improvvisamente fermato? Inoltre sul fianco destro della donna sarebbe stato trovato un lungo graffio: causato dai rovi del giardino o dal trascinamento dopo un’aggressione? “Sono sicuro al 100% che mia madre ha subito una violenza atroce e ne siamo convinti tutti noi familiari e tutti coloro che sono entrati in villa”, ha commentato il figlio. C’è poi il giallo del telefono: un mese prima della morte il cellulare non registrerebbe alcun traffico telefonico. I dati sono stati cancellati? Scomparsi anche i documenti, il portafogli e la carta di credito, ma anche le chiavi dell’auto: qualcuno li ha rubati? “Recentemente abbiamo effettuato un paio di sopralluoghi con i cani della protezione civile e sono stati trovati anche elementi interessanti ai fini delle indagini”, ha aggiunto il figlio della vittima.