Il caso di Maria Luisa Ruggerone, l’anziana donna nonché ex primario del Niguarda di Milano, al centro della nuova puntata di Lombardia Nera. Per la procura la donna sarebbe stata stroncata da una brutta peritonite, mentre la famiglia ritiene che in quella casa di Sesto Calende si sia introdotta una terza persona che l’avrebbe violata e lasciata morire. Stando alle fonti della trasmissione, la procura dopo aver fornito una nuova perizia che riconferma la morte per peritonite, sarebbe pronta ad archiviare ancora una volta in caso. Eppure la tesi della morte naturale non avrebbe mai convinto del tutto il figlio della vittima. “Ci sono dei criminali che non sono nemmeno mai stati cercati”, ha commentato ai microfoni della trasmissione, “chissà quanto reati possano aver commesso ad oggi”.
Eppure dall’autopsia sul corpo di Maria Luisa Ruggerone sarebbe emerso un trauma addominale che avrebbe potuto provocare la peritonite. “Era necessario fare questo sopralluogo per riuscire a comprendere il più possibile o comunque reperire tutti gli elementi possibili per arrivare ad una definizione in un senso o nell’altro di questa vicenda che un po’ di mistero ce l’ha”. Eppure la seconda relazione avrebbe ribadito la morte per peritonite.
MORTE MARIA LUISA RUGGERONE: PROCURA PRONTA A CHIEDERE NUOVA ARCHIVIAZIONE?
Numerosi ad oggi i dubbi attorno alla morte di Maria Luisa Ruggerone: perché i polsi erano neri? Perché il vestito che indossava è stato fatto a brandelli e ritrovato in due differenti posti della casa? Ed ancora, dove è finita la borsa contenente i documenti e il denaro della donna? Può una peritonite provocare un tale spargimento di sangue? E poi perché non avrebbe chiesto aiuto pur essendo una dottoressa in pensione? A tutte queste domanda il figlio Maurizio Fantoni aspetta delle risposte da ormai troppo tempo. A distanza di due anni, infatti, il giallo non sarebbe ancora stato risolto anche se la procura avrebbe le idee ben chiare al punto tale che secondo le indiscrezioni di Lombardia Nera vorrebbe ancora una volta archiviare il caso. Ad intervenire in studio è stato anche l’investigatore Walter Pizza, consulente della famiglia Ruggerone che rispetto alla decisione della procura di archiviare l’indagine, “lei ha la competenza e lo può fare, noi comunque andremo avanti sulla nostra strada”. Piazza in trasmissione ha aggiunto un altro particolare che potrebbe essere importante: “Ho trovato uno scontrino di un acquisto in una gioielleria da parte della dottoressa un paio di giorni prima. Le mutande io non le ho viste, né il figlio sa niente. Poi noi siamo sicuri che in quella villa poco prima e poco dopo è entrato qualcuno”.