Uno dei due ragazzi condannati per la morte di Martina Rossi ha ricevuto un premio dal Coni. Si tratta di Alessandro Albertoni, condannato in via definitiva l’anno scorso a 3 anni di carcere nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della studentessa genovese, che nel 2011 all’età di 20 anni precipitò dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca per fuggire ad uno stupro. Di recente la famiglia della ragazza ha appreso che il giovane figura tra i premiati ad Arezzo con le benemerenze Coni, con la cerimonia in programma oggi, sabato 10 settembre nella sede della Provincia. Il premio sarebbe legato a pregressi meriti sportivi poiché campione italiano di motocross. I genitori di Martina Rossi hanno espresso stupore per il riconoscimento di questo premio.
In particolare, l’avvocato Luca Fangani, legale che ha assistito la famiglia come parte civile al processo, ha spiegato a La Stampa che ciò che ha stupito Bruno e Franca è che «peraltro Albertoni ha una pena ancora interamente da espiare e nessun segno di resipiscenza in ben 11 anni». Quindi, quel che si chiedono è «come si può ricevere una benemerenza da parte niente meno che del Coni per pregressi meriti sportivi. Il tutto alla presenza delle massime autorità locali nella sala dei Grandi della Provincia. Sinceramente non abbiamo parole».
CONI PROVINCIALE “PREMIAZIONE SLITTATA PER COVID”
Secondo quanto spiegato dal Coni provinciale, e riportato da La Stampa, il premio era stato attribuito nel 2020, ma la cerimonia è slittata ad oggi a causa della pandemia Covid. Quell’anno i due imputati erano stati assolti nel primo processo d’appello, dopo che in primo grado erano stati condannati a 6 anni di carcere per l’accusa di morte come conseguenza di altro reato, imputazione che poi è andata in prescrizione. La sentenza di assoluzione è stata poi annullata dalla Cassazione.
Il 7 ottobre 2021 la Suprema Corte ha confermato per Alessandro Albertoni e l’altro imputato Luca Vanneschi la condanna definitiva inflitta dalla corte d’appello di Firenze nel processo bis che si era concluso nell’aprile precedente. In questo caso i giudici scrissero che «gli elementi indiziari che il processo ha faticosamente acquisito» sono «tutti convergenti nell’affermare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che Martina Rossi la mattina del 3 agosto 2011 precipitò dalla camera 609 dell’albergo Santa Ana di Palma di Maiorca nel disperato tentativo di sottrarsi a una aggressione a sfondo sessuale posta in essere in suo danno da entrambi gli imputati».