Per amici e colleghi di Mimì, la data del 12 maggio 1995 segna una svolta: Mia Martini a soli 47 anni moriva lasciandoci un bagaglio di emozioni ma anche di grande dolore, oltre ovviamente che di arte. Il giornalista Mario Bartoletti è tra coloro che hanno vissuto direttamente le emozioni di quella scomparsa drammatica. Con un post Facebook, nel febbraio dello scorso anno, il giornalista ha ricordato con grande strazio la figura di Mimì. Un ricordo intimo che ha avuto il sapore della rabbia e del dolore, un mix spesso condiviso da chi ha vissuto da vicino la perdita della grande artista. Il suo pensiero è arrivato dopo la messa in onda della fiction Rai “Io sono Mia” dedicata proprio a Mimì. “Non chiedetemi di commentare la fiction”, aveva spiegato il giornalista, “Io mi tengo l’emozione, la commozione, lo sconcerto”. Inevitabile non tornare con la mente al giorno della morte di Mia Martini. All’epoca Bartoletti era in diretta in tv con Quelli che il calcio. Il giornalista ha ricordato con estrema lucidità quella “maledetta domenica”, poiché toccò proprio a lui il difficile compito di annunciare che Mimì era stata trovata morta. “Non chiedetemi come sto, avrei voglia di piangere”, aveva commentato, esprimendo così le sue emozioni legate ad un momento estremamente intimo che a distanza di molti anni ricorda ancora alla perfezione. (agg. di Emanuela Longo)
Loredana Bertè parla della morte di Mia Martini
Mia Martini moriva il 12 maggio 1995, appena 47enne. A 25 anni da quella data che lasciò un grande vuoto non solo nel mondo della musica, resta ancora un alone di mistero attorno al suo decesso anche per via delle diverse ipotesi sulle possibili cause emerse nel corso degli anni. Subito dopo la morte fu disposta l’autopsia che rivelò l’uso di sostanze stupefacenti, sempre smentito negli anni dalla famiglia. Restano memorabili le parole pronunciate dalla sorella Loredana Bertè che nel 2009 raccontò quella inconfessabile verità in una intervista alla rivista Musica leggera, puntando il dito contro il padre Giuseppe Radames Berté. “Quando l’ho vista dentro la bara, era massacrata, piena di lividi”, raccontava la rocker. “Magari Mimì si è fatta uno spinello, e lui è entrato e l’ha massacrata. Perché è sempre stato così: un padre padrone. A mia madre la prendeva a calci in c.., le dava il veleno”, sosteneva Loredana, accendendo nuove ombre sulla figura del padre e cercando una giustificazione a quel senso di vuoto che ancora oggi la divora nel profondo. Con la scomparsa di Mimì è morta anche una parte di Loredana Bertè. E’ stata la stessa artista ad ammetterlo in una recente intervista a Verissimo: “Con Mimì è morta una parte di me”.
MORTE MIA MARTINI: IL VUOTO NARRATO DALLE SORELLE
Loredana Bertè probabilmente è tra le sorelle di Mia Martini colei che forse si è espressa più frequentemente sui sentimenti nei confronti della donna scomparsa a 47 anni, anche per via del forte legame che le univa. “Provo una sofferenza continua, mi sento in colpa”, aveva confidato alla trasmissione di Silvia Toffanin. Le sue rivelazioni, sempre intrise di infinito dolore che, a distanza di anni resta difficile da rimarginare, non hanno però trovato d’accordo le altre sorelle, a partire dalla minore, Olivia che sui social, lo scorso dicembre, ha tuonato – come rammenta anche Fatto Quotidiano – “Perché continuare a raccontare cose non vere? Perché gettare ombre anziché fare luce?”. I 25 anni trascorsi dalla morte di Mia Martini non hanno cancellato la sua mancanza che resta ancora molto forte tra coloro che l’hanno amata, a partire dalla sorella minore Olivia che nei mesi scorsi, esprimendosi via social, ha preteso che venisse detta solo la verità sul conto della sua amata Mimì: “Nonostante il quarto di secolo trascorso dalla sua prematura scomparsa, Mimì continua a mancarci come fosse accaduto ieri. E allora perché continuare a raccontare cose non vere?”.