La morte del piccolo Evan, il bimbo di appena 21 mesi di Modica deceduto il 17 agosto scorso a causa delle gravi lesioni riportate sul corpicino, sarà al centro della nuova puntata della trasmissione Quarto Grado, in onda questa sera su Rete 4. Il bimbo sarebbe morto in seguito alle gravi percosse ricevute in casa dove viveva con la madre, Letizia Spatola, e con il patrigno, Salvatore Blanco. Entrambi sono stati accusati di omicidio in concorso e maltrattamenti e si trovano reclusi rispettivamente nel carcere di Messina ed in quello di Cavadonna. I due hanno respinto le accuse ma il padre naturale di Evan ha lanciato il suo grido di dolore puntando il dito contro la coppia e tuonando: “mio figlio è stato lasciato morire: nonostante tutti gli allarmi, nessuno ha impedito la sua morte”. A parlare nelle passate ore è stata anche la nonna paterna di Evan. La donna, Elisa, mamma del padre del piccolo, ai microfoni di Mattino Cinque ha descritto il nipotino come un bambino “bello e gioioso”, che amava giocare. “Quando l’ho lasciato, non lo ha mai fatto, si è abbracciato al collo come a dirmi ‘nonna non mi lasciare'”, ha raccontato la donna, che ad oggi non si capacita di fronte ad una perdita così grande. La donna si era accorta dei segni riportati dal piccolo, chiedendo spiegazione di ciò ma la mamma di Evan adduceva sempre delle scuse: dai giocattoli a una caduta.
MORTE PICCOLO EVAN: LO SFOGO DELLA NONNA
Anche Stefano Lo Piccolo, il papà di Evan, risulta ora accusato di maltrattamenti sul bambino. Gli inquirenti sarebbero al lavoro per fare luce sulle parole del fratellino di Evan, figlio di una precedente relazione della madre Letizia e che accusa proprio Stefano. L’uomo tuttavia avrebbe parlato di “lavaggio del cervello”, come scrive LettoQuotidiano citando il settimanale Giallo, sul quale viene precisato che l’indagine a carico del papà è da intendersi come atto dovuto, pur sollevando comunque non pochi interrogativi. In merito a questa grave accusa anche nei confronti del padre naturale di Evan, la nonna paterna del bambino ai microfoni di Mattino Cinque ha spiegato: “Anche se mio figlio avesse sgridato il bambino, è stato un atto di educazione ma mai le mani addosso, non toccava neanche una mosca”. La donna ha poi puntato il dito contro gli assistenti sociali che non sarebbero intervenuti in tempo. A loro avrebbe segnalato i presunti maltrattamenti: “Io vi avevo detto che il bambino era maltrattato, voi mi avete detto di stare calma e aspettare”. Nonna Elisa oggi ammette di sentirsi in colpa perchè si sarebbe fidata della madre di Evan: “Chi è mamma come me non può fare una cosa così a suo figlio”, ha aggiunto in lacrime, ancora straziata dalla perdita dell’amato nipotino. E a difendersi è anche Stefano che ha asserito: “Non sono un orco, non ho mai picchiato mio figlio e lo dimostrerò”.