Resta un mistero la morte di Sara Lemlem Ahmed, la donna scomparsa lo scorso 4 dicembre da Vigevano, in provincia di Pavia dopo una lite con il compagno e rinvenuta cadavere nei giorni scorsi nel  vano ascensore di un palazzo in costruzione. Nella giornata di ieri era in programma l’autopsia che avrebbe dovuto chiarire le cause del decesso. Quella morte ha a che fare con un omicidio? Sara ha incontrato qualcuno? Si tratta di suicidio o di un drammatico incidente?



Ciò che è certo è che Sara il giorno della sua sparizione è uscita senza cellulare né documenti. Il suo corpo è stato ritrovato a pochi minuti a piedi nel cantiere di un palazzo in costruzione, in avanzato stato di decomposizione. Con il compagno Corrado la situazione era di crisi profonda già da qualche tempo: lei non trovava lavoro ed anche per questo aveva paventato l’ipotesi di tornare in Olanda, suo paese di origine. “Non era stato un litigio violento. Avevamo discusso ma assolutamente nessuna violenza”, ha dichiarato il compagno ai microfoni della trasmissione Lombardia Nera. A suo dire, era la prima volta che Sara se ne andava di casa, “in questo modo, lasciando tutto in casa”.



Morte Sara Lemlem Ahmed: le parole del compagno

Fu proprio il compagno Corrado a denunciare all’epoca immediatamente la scomparsa di Sara Lemlem Ahmed. L’uomo è già stato sentito dai carabinieri. Parlando all’inviata di Lombardia Nera, ha commentato l’epilogo drammatico del giallo asserendo: “E’ l’opzione peggiore che si potesse presentare. Le ricerche non sono neanche quasi partite, si pensava ad un allontanamento volontario, almeno la polizia che ha seguito la denuncia di scomparsa”.

Gli inquirenti al momento non escludono alcuna ipotesi: Sara è morta per una tragica caduta o è stata uccisa? E se fosse, da chi? Tanti i misteri ancora da chiarire. Secondo l’avvocato Elisabetta Aldrovandi, intervenuta a Lombardia Nera, “la ragazza non è stata cercata approfonditamente perché nel momento in cui il compagno ha denunciato la scomparsa, sicuramente gli sarà stata fatta la domanda se potesse essere in pericolo di vita. Immagino abbia risposto di no e quindi il caso non è stato registrato come eventuale omicidio con ricerca connessa e annessa ma come una scomparsa di una persona adulta che si è allontanata volontariamente”. Il legale ha proseguito: “ora mi chiedo, è compatibile con un litigio non violento il fatto che una donna si allontani da casa da sola, di notte, senza soldi e senza cellulare? Io ho qualche dubbio”.