A “Storie Italiane”, nel corso della puntata di oggi, mercoledì 31 marzo 2021, si è tornati a parlare della morte di Sara Scimmi, deceduta tre anni e mezzo fa in Toscana e sulla cui dipartita l’alone di mistero non si è mai diradato. I fatti risalgono al 9 settembre 2017, quando la diciannovenne fu ritrovata priva di vita sulla strada regionale 429, a Castelfiorentino. L’assoluzione del camionista, unico imputato per omicidio stradale, contribuisce ora ad aprire nuovi scenari.



Secondo l’autopsia, quando il mezzo ha travolto la giovane, quest’ultima era già priva di vita. Era uscita di casa a mezzanotte per andare in discoteca con le sue amiche, dove ha successivamente incontrato un ragazzo conosciuto su Facebook, con il quale è stata vista insieme durante la serata. Alle 3.19 il ragazzo ha riferito di averla vista fuori dalla discoteca, mentre altre due ragazze in macchina sostengono di averla vista al centro della strada. Dopo appena otto minuti, è stata ritrovata morta a pochi metri dalla discoteca, senza che nessuno si fosse accorto di nulla: un giallo, ad oggi, senza una soluzione certa e incontrovertibile, che la famiglia sta inseguendo disperatamente.



MORTE SARA SCIMMI: COSA ACCADDE QUELLA NOTTE?

Nuovi elementi sono stati depositati in Procura nel mese di luglio 2020 circa la morte di Sara Scimmi, ma, ad oggi, la famiglia della ragazza è ancora in attesa di una risposta in merito. Intanto, Giulia, sorella di Sara, ai microfoni di “Storie Italiane” ha dichiarato: “Quando è stato aperto il fascicolo per omicidio volontario, c’era una macchina inquadrata dalle telecamere che sfrecciava ad alta velocità e che non è stata mai identificata. Cosa è accaduto? Potrebbe avere travolto Sara? Chi c’era a bordo di quel mezzo? E perché non sono mai state condotte delle indagini su quell’autovettura?”. Il padre della vittima ha poi sottolineato come l’assoluzione dell’autista del tir sia da considerarsi in qualche modo assurda, perché, anche se non è stato lui a uccidere Sara, rimane comunque l’omissione di soccorso. Infine, è intervenuto il legale difensore della famiglia, Vanessa Daini, sottolineando alcuni dettagli importanti: “In una foto scattata alle 2.28 di quella notte, Sara indossava un orologio e forse anche un anello, poi non ritrovati successivamente. Magari Sara ha subìto qualcosa che non è stato possibile capire tutto subito dalle indagini, supponiamo forse anche un’aggressione da parte di altre persone o di una macchina. La giovane è stata lesionata al femore destro e poi è caduta sull’asfalto, secondo una ricostruzione in termini probabilistici”.

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