A Storie Italiane la vicenda di Sara Scimmi, una ragazza morta 4 anni fa a Castelfiorentino, in provincia di Firenze, e per cui la famiglia aspetta ancora di conoscere la verità. La giovane sarebbe stata classificata come deceduta a seguito di incidente stradale, ma in realtà la famiglia sostiene che Sara Scimmi sarebbe stata malmenata e violentata prima dell’incidente. “L’evento morte è stato determinato dal passaggio del tir – sostiene l’avvocato della famiglia – come stabilito dal perito, ma Sara ha delle lesioni precedenti molto probabilmente dovute da un altro veicolo. Noi chiediamo che il pm faccia appello verso la sentenza di assoluzione del camionista”.
Il programma di Rai Uno ha intervistato in collegamento la famiglia della stessa Sara Scimmi: “Lei è salita su un’auto – racconta Giulia, la sorella della vittima – è stata portata poi sul luogo dove ha trovato la morte, che è la macchina bianca che viene ripresa dalle telecamere di sorveglianza. L’avrebbe accompagnata sul luogo dell’incidente, avrebbe tentato uno stupro, non aveva la scarpa, zip pantalone abbassata, calzino rigirato, poi è finita in malo modo, magari lei si è ribellata. Quindi la macchina l’ha investita, come si evince della frattura del femore che combacia, poi non ce l’ha fatta a rialzarsi e il camion l’ha investita”.
MORTE SARA SCIMMI: “NESSUNO FA NULLA”
“Abbiamo trovato il camionista e le indagini si sono fermate lì, ma noi è dato che gridiamo che ci sarebbe stato qualcosa prima, ma nessuno ci ascolta”, racconta invece Clementina, la mamma di Sara Scimmi. “Ci sono incongruenze enormi – racconta invece Eleonora Daniele – vi sono elementi dove si può andare ad indagare in profondità”. Prende le parole anche Antonio, il papà di Sara Scimmi: “Nessuno ci ascolta, da luglio abbiamo fatto ricorso contro la chiusura del fascicolo. Glielo dico in diretta, nessuno è indagato. Se c’è una persona con cui è stata vista mia figlia fino ad una certa ora, non capisco perchè non è mai stata indagata, e questa persona ha una macchina Volkswagen di colore chiaro o un’Audi A3, e questa persona aveva una Polo grigia chiara, e non è mai stata fatta ispezione”. Giulia ha ripreso la parola: “Sappiamo chi è questo ragazzo, loro si frequentavano da una decina di giorni, era una nuova conoscenza, poi abbiamo approfondito il discorso con le amiche che hanno raccontato versioni discordanti. Devono essere approfondite queste incongruenze”.