Si riapre il caso di Tiziana Cantone, la giovane 31enne trovata morta con un foulard attorno al collo il 13 settembre 2016 a Mugnano. Ad occuparsi del giallo sarà questa sera la trasmissione Chi l’ha visto che si porrà l’importante quesito del momento: la giovane donna si è suicidata o è stata uccisa? Per rispondere a questa domanda, tuttavia, occorrerà attendere ancora alcuni giorni. Il prossimo 8 giugno, infatti, come riporta NapoliToday si svolgerà l’annunciata riesumazione della salma di Tiziana alla quale seguirà l’autopsia presso il Centro medico legale regionale di Giugliano. La 31enne fu suo malgrado al centro dell’attenzione social per via della diffusione di alcuni suoi video privati. Dopo il ritrovamento del corpo il caso fu classificato come suicidio ma adesso, dopo la denuncia presentata dai legali della madre della vittima, la signora Maria Teresa Giglio, potrebbe esserci una svolta. Secondo la difesa infatti potrebbe essersi trattato di un omicidio.



Secondo gli accertamenti dei suoi legali e della Emme Team, il gruppo di investigatori che hanno fatto riaprire il caso grazie alle loro scoperte, Tiziana Cantone non era da sola nella tavernetta dove fu poi trovata impiccata. Sul foulard sarebbero state trovare tracce di due dna maschili ed inoltre sarebbero state rintracciate delle anomalie anche rispetto all’uso del telefono cellulare della 31enne. Elementi, questi, ritenuti sufficienti per ipotizzare che Tiziana non abbia scelto volontariamente di impiccarsi.

MORTE TIZIANA CANTONE: SUICIDIO O OMICIDIO?

Nelle ultime ore, tuttavia, sarebbero calate nuove ombre sul caso di Tiziana Cantone dopo un servizio trasmesso ieri sera dalla trasmissione Le Iene. Non pochi dubbi hanno riguardato in particolare la Emme Team con la rivelazione di alcuni inquietanti retroscena che potrebbero capovolgere l’intero caso a pochi giorni dalla riesumazione del corpo della 31enne. Ad essere messo in discussione dal programma nella prima parte dell’inchiesta che è stata trasmessa, l’identità misteriosa di “M”, fondatore del gruppo di investigatori che si definisce un super esperto italo-americano, il quale ha spiegato di vivere in Nevada. Alla trasmissione di Italia 1 ha conversato con la iena Roberta Rei tramite Skype e senza mai farsi vedere in volto. Dubbi sono stati mossi non solo sulla sua reale identità ma anche sulle perizie svolte in merito al caso Cantone. Le 19 anomalie riscontrate sull’iPhone di Tiziana infatti, secondo alcuni esperti esterni non sarebbero plausibili smontando anche l’ipotesi che sia stata Apple a fornire il codice di sblocco dello smartphone.

EMME TEAM, OMBRE SOLLEVATE DALLA TRASMISSIONE LE IENE

Tra i coni d’ombra emersi sulla Emme Team nel corso del programma anche il fatto che la presunta memoria svuotata in realtà facesse erroneamente riferimento ai preferiti sullo smartphone di Tiziana Cantone. Ulteriori dubbi sarebbero emersi anche rispetto agli avvocati associati all’Emme Team che si sono occupati del caso di Tiziana Cantone. Smentita anche l’ipotesi dei due dna maschili presenti sul foulard usato dalla donna per impiccarsi dal momento che il reperto sarebbe venuto a contatto con più persone dopo la morte della donna. Come riferisce Napolitoday, i legali di Emme Team avrebbero dichiarato di aver querelato per diffamazione sia la Bruzzone che l’avvocato Bernardini de Pace. Nelle ore successive alla messa in onda del servizio, inoltre, Emme Team ha replicato: “In risposta alle numero richieste di aggiornamento sul caso Tiziana Cantone, arrivate nel corso della serata di ieri, dopo il post della madre della vittima sul suo profilo Facebook, Emme Team conferma che il PM Dott. Corona, titolare del fascicolo, ha ritenuto le prove presentate da Maria Teresa Giglio ed Emme Team valide al punto da riaprire le indagini e chiedere la riesumazione del corpo della ragazza, trovata senza vita nella sua abitazione il 13 Settembre 2016”. Il gruppo ha proseguito, come riferisce Napolitoday: “La notizia arriva dopo che Emme Team ha pubblicato parte dei fuori onda delle interviste realizzate da Roberta Rei dove é emerso che il servizio era stato costruito per diffamare il lavoro del team. Questo, insieme alla decisione della Procura di continuare le indagini, conferma la falsità espressa nei video, dove sostenevano che il caso sarebbe stato archivio. Il caso Tiziana Cantone prosegue alla ricerca della verità”.