In Italia è stato ufficialmente superato un milione di casi Covid dall’inizio della pandemia. Un dato impressionante ma comune a molti altri Paesi nel mondo. Negli ultimi due giorni, tuttavia, l’epidemia sembra aver leggermente rallentato in Italia anche se in merito, Francesco Forastiere, consulente dell’Oms e direttore della rivista Epidemiologia e Prevenzione, resta cauto: “Per adesso è solo una speranza, sono i primissimi dati, ci potrebbero essere delle oscillazioni. Vero: negli ultimi due giorni c’è stata una decelerazione, ma il numero degli attualmente positivi è ancora molto grande”, ha commentato al Corriere della Sera. A diminuire, tuttavia, è anche il rapporto tra positivi e tamponi eseguiti, altro dato che contribuisce a ridare una seppur tenue speranza. Sulla questione tamponi, infatti, come fa notare anche Forastiere, le Regioni stanno adottando strategie differenti, precisando: “Il rapporto sarebbe rassicurante se fosse solo tra tamponi molecolari positivi e tamponi molecolari fatti. Numeratore e denominatore. Attenzione invece a non fare confusione, considerando anche i test rapidi antigenici, di ben altro valore”.



COVID, FORASTIERE COMMENTA LE MISURE ADOTTATE E PARLA DI NUOVO LOCKDOWN

Il numero di morti da Covid in Italia purtroppo è il dato che preoccupa maggiormente in quanto continua a salire. A tal proposito, Forastiere ci tiene a precisare che “La mortalità non è il riflesso del numero dei contagiati di oggi ma dei contagiati di 10-15 giorni fa”. Di conseguenza, anche se i contagi dovessero diminuire, la mortalità potrebbe continuare a crescere in quanto rispecchia l’epidemia dei giorni scorsi. “Ovvio che sono numeri che spaventano, ma se continueranno a diminuire i contagiati, più in là vedrete che diminuiranno anche i morti”, ha però rassicurato. Rispetto alla decisione di dividere l’Italia in tre differenti zone con relativi colori, Forastiere ha commentato: “Il lockdown parziale era l’unica risposta. La chiusura di bar e ristoranti, il coprifuoco, sono tutte misure che hanno responsabilizzato gli italiani”. La cautela però non dovrà mai essere abbastanza, così come quando si parla di vaccini, i cui annunci, spiega, non sono ancora stati confortati da pubblicazioni scientifiche. Conte, tuttavia, vorrebbe evitare ad ogni modo il secondo lockdown nazionale: “Farebbe bene. Perché un secondo lockdown generale avrebbe effetti collaterali gravissimi non solo per i malati non Covid che finirebbero ancora più isolati. Ma per l’intera situazione economica del Paese, con un disagio sociale fortissimo che favorirebbe patologie psichiatriche molto gravi”, ha commentato. Tuttavia, se l’epidemia dovesse peggiorare sarebbe la sola soluzione da adottare.

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