Le case di riposo sono tristemente al centro dell’attenzione durante questa pandemia di Coronavirus: troppo spesso infatti sono diventati luoghi di morte, nei quali il contagio è entrato facendo strage con numeri terrificanti circa i morti al loro interno. La prima premessa è che dare numeri precisi è praticamente impossibile, anche perché quasi ovunque non si può dire quali e quanti di questi morti siano legati direttamente al Coronavirus.



La certezza è purtroppo che una strage di anziani nelle case di riposo è in corso ed è dunque doveroso che si indaghi per fare chiarezza, nei limiti del possibile, su eventuali errori e responsabilità che hanno favorito il diffondersi del Covid-19 in troppe case di riposo, con le conseguenze che purtroppo abbiamo imparato a conoscere. Si tratta di una vera e propria tragedia, anche perché molto spesso questi morti sono “dimenticati”, abbandonati a sé stessi e deceduti lontani dagli affetti più cari.



Per provare comunque a farci un’idea, vediamo quale sia la situazione in giro per l’Europa e negli Usa, per capire meglio che il dramma “morti per Coronavirus nelle case di riposo” non è di certo un problema solo dell’Italia o addirittura della Lombardia, dove la polemica anche politica ha assunto toni molto forti. Questo comunque non è per forza un male: è segno che la vita, anche di un anziano in una Rsa, ancora ci interessa. Altrove non è così, vedremo purtroppo anche questo…

MORTI PER CORONAVIRUS NELLE CASE DI RIPOSO: UK, FRANCIA E SPAGNA FINO A 5 VOLTE PIU LETALI DELLA LOMBARDIA

In Gran Bretagna il Guardian cita i dati di due delle maggiori società di gestione di case di riposo e cura, che indicano un numero di 521 morti complessivi legati direttamente o indirettamente al Coronavirus nelle loro strutture registrati nelle ultime settimane. L’Ons, l’ufficio nazionale delle statistiche, ha inserito nelle proprie statistiche i casi registrati fuori dagli ospedali, ma le sue indicazioni arrivano con 10 giorni di ritardo.



Siamo dunque fermi al 3 aprile, quando vi erano 406 morti legate almeno come concausa al Coronavirus in ricoveri o case private: un incremento destinato a superare quota mille proiettando lo stesso dato fino a oggi, ma c’è chi si è spinto già a parlare di 4000 morti nelle case di riposo. Il numero sembra terribile ma purtroppo non deve stupire: in Francia abbiamo a disposizione dati ufficiali più precisi – c’è chi li dà e chi no, anche su questo ci sarebbe da riflettere, a ben pensarci – che già a ieri davano la quota di 5600 decessi nelle case di riposo, una vera e propria strage anche perché nel caso francese i morti nelle case di riposo sono addirittura oltre un terzo di quelle totali, che erano 15729 sempre a ieri.

Per quanto riguarda la Spagna, possiamo citare i numeri di Madrid: nella sola Comunità Autonoma della capitale iberica, gli ultimi dati ufficiali parlano di 2820 morti nelle case di riposo con sintomi da Coronavirus. I numeri rischiano di essere solo un freddo elenco che impedisce di riflettere sul vero significato di così tante vite spezzate e sulla storia che c’è dietro ciascuna di essa, ma fa ben capire la tragedia di una intera generazione.

MORTI PER CORONAVIRUS NELLE CASE DI RIPOSO: USA, ITALIA E LA “SCELTA” DI OLANDA E BELGIO

Possiamo allora fare un salto anche oltre l’oceano Atlantico, per riferire che secondo la Associated Press sarebbero oltre 2.600 i decessi registrati negli Usa ricollegabili a focolai di Coronavirus presenti nelle strutture di assistenza per anziani. Ancora una volta però con la dovuta avvertenza che il bilancio dei morti nelle case di riposo potrebbe essere più alto, visto che molti anziani deceduti non sono stati sottoposti al test per il Covid-19. Questa d’altronde è una delle caratteristiche che ci accomunano tutti: i numeri per quanto tragici non possono descrivere del tutto la situazione.

Lo sappiamo anche per quanto riguarda l’Italia. Solo tra febbraio e marzo sarebbero morte 1845 persone nelle case di riposo di tutta Italia; di questi, il 61% (1125) erano in Lombardia. Sempre tanti, troppi, ma è difficile dire se l’Italia (e in particolare la Lombardia) siano davvero peggio che il resto di questo Occidente improvvisamente travolto da una pandemia con scenari che fino a un paio di mesi fa immaginavamo relegati al Terzo Mondo.

Doveroso comunque indagare per accertare le responsabilità e per rimediare, per quanto possibile: nessuna morte deve scivolare nell’indifferenza. In effetti proprio questo è il vero dramma del Coronavirus, che ha scoperchiato situazioni come quelle di Olanda e Belgio, dove i più anziani e fragili vengono lasciati morire, come viene ammesso apertamente dalle stesse autorità. Covid-19 in troppe case di riposo ha attuato una spietata selezione naturale, ma almeno in Italia si indaga sugli errori: da altre parti, è solamente il finale logico e atteso della cultura della “dolce morte“. Che cosa abbia di dolce, lo lasciamo giudicare alla coscienza di ciascuno…