Un recente studio condotto dall’associazione Umanità e ragione, citato dal quotidiano italiano La Verità, getterebbe una nuova luce sul particolare (e tragico) fenomeno delle morti in eccesso, forse collegate al vaccino per il covid. Condotto basandosi sui dati raccolti dall’Istat, dell’Eurostat, dall’Ocse, dall’Euromomo e da Our world in data, lo studio tende a porsi un paio di domande sul perché negli anni attraversati dalla pandemia da covid si sia registrato un numero eccessivo di decessi, non ufficialmente spiegati. Per l’Istat, infatti, si tratterebbe di un fenomeno naturale, forse legato ai mutamenti climatici, ma non vi sarebbe in realtà alcuna prova concreta che le morti in eccesso possano essere collegate al clima.



Lo studio sulle morti in eccesso

Insomma, lo scopo dello studio sulle morti in eccesso è cercare delle risposte che, concretamente, nessuno sembra essere intenzionato a cercare veramente. La relazione è già finita sulle scrivanie del Consiglio, delle Camere, del Ministero della Salute, dell’Aifa e dell’Iss, con la richiesta chiara di comunicare una volta per tutte i dati reali sulla mortalità, con la precisa distinzione tra vaccinati e non vaccinati, superando anche il limite di 14 giorni per indicare come “non” coloro che hanno ricevuto l’inoculazione precedentemente alle due settimane.



A livello di numeri, le morti in eccesso in Italia nel 2021 e nel 2022 (rispetto alle rilevazioni tra il 2015 e il 2019), sono state “molto superiori alle normali fluttuazioni”. In particolare, nel 2022 ci sono stati oltre 67mila decessi in più, rispetto ad una deviazione di circa 12mila decessi tra il 15 e il 19. Sempre nel 2022, inoltre, ci sarebbero stati 12mila decessi in più che nel 2021, mentre la mortalità generale è aumentata anche rispetto al primo anno di pandemia. Essendo i dati sulle morti in eccesso in aumento tra il 2021 e il 2022, secondo Umanità e ragione ci sarebbe da escludere l’ipotesi che possano essere dovuti a cause naturali come il clima. Singolare è il fatto che i decessi siano aumentati proprio in corrispondenza dell’arrivo dei vaccini per il covid, e che riguardino l’interezza della popolazione, dai 5 anni in su.

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