Il bilancio dei morti del Coronavirus si aggrava. La Lombardia è a 1.218 decessi: sono state registrate 252 vittime nelle ultime 24 ore. Preoccupa il dato anche a livello nazionale: in totale sono infatti 1809 i morti. Dunque, il 67 per cento circa dei morti è della Lombardia. Il trend è costante, come spiegato dall’assessore Giulio Gallera in conferenza stampa, e tanti sono gli interrogativi al riguardo. Uno in particolare ha spunto il professor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, a non esprimersi. Durante la conferenza stampa odierna nella sede della Protezione civile, il giornalista Daniele Petraroli del Tg2 ha chiesto a lui e ad Angelo Borrelli, commissario per l’emergenza Coronavirus, conto di questo dato. «Volevo sapere come vi spiegate l’aumento dei decessi nelle ultime 24 ore, ma anche negli ultimi giorni. Se in qualche modo è correlato con le difficoltà delle terapie intensive in Lombardia, e se avete numeri su questo. Io vedo che rispetto agli ultimi giorni le terapie intensive in Lombardia scendono, immagino perché i posti siano di meno». C’è dunque una correlazione tra l’aumento dei morti per Coronavirus in Lombardia con la crisi sanitaria in cui versa a causa del grande numero di casi?



CORONAVIRUS LOMBARDIA, BOOM MORTI: PARLA BORRELLI

«Io credo che i posti in terapia intensiva siano stati ampliati, ma Borrelli ha dati più puntuali di quelli che posso avere io ora. Dal punto di vista dell’andamento, come non mi esprimo sulla curva, non vorrei esprimermi su questo tipo di dati. È un dato che stiamo monitorando». Così il professor Silvio Brusaferro ha risposto in conferenza stampa. Il numero uno dell’Istituto Superiore di Sanità preferisce non sbilanciarsi: «Non abbiamo sufficienti elementi per poter caratterizzare questo evento infausto come purtroppo quello delle morti in maniera scientificamente corretta. Stiamo analizzando questi dati, stiamo raccogliendo progressivamente sempre più cartelle cliniche. In base a questi dati potremo essere più precisi». Senza evidenze, dunque, preferisce non dare interpretazioni di dati che al momento si limita a censire. Il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli invece smentisce nettamente la correlazione tra l’aumento dei morti alle difficoltà della sanità della Lombardia per l’emergenza Coronavirus. «Io non ho avuto notizie, e credo neanche voi ne abbiate avute, di decessi perché le terapie intensive della Regione Lombardia non erano in grado di assistere i pazienti». E ha ribadito: «Il lavoro che stiamo facendo, e ormai siamo arrivati a 40 persone, è quello di alleggerire le strutture di terapia intensiva della Lombardia. Disponiamo ancora di alcune decine di unità di terapia intensiva in tutta Italia. Stiamo lavorando per trasferire i pazienti, quindi per supportare la Regione Lombardia. Quando la Lombardia è in difficoltà ci chiede di alleggerire e fare posto, e noi lo facciamo».



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