«Deaths of despair», morti per disperazione, la piaga che arriva dagli Usa ma di cui purtroppo si avvertono da anni i rischi anche nella più civilissima e attenta ai diritti Unione Europea: in un fondo di Vittorio Pelligra sul Sole 24 ore – all’interno della rubrica “Mind the economy” – si affronta direttamente il dramma dell’aumento esponenziale di morti per suicidi, overdose di droga, eccessi dell’alcol e in generale la “pandemia” della morte per disperazione, senza trovare un vero senso della propria esistenza. «Solo negli Stati Uniti, nel 2017, morire 158.000 persone di suicidio, overdose o malattie correlate all’abuso di alcool. È come se ogni giorno di quell’anno tre Boeing 737 MAX si fossero schiantati, causando la morte di tutti i passeggeri», scrive allarmato il Sole soffermandosi su una pandemia più nascosta e con numeri più ridotti ma non meno pericolosa del Covid-19.



I DATI SULLA NUOVA “PANDEMIA” NEGLI STATES

«Una società che non riesce più a offrire ai suoi membri un ambiente nel quale essi possano vivere una vita dotata di senso», così commenta i dati sulle morti da disperazione il premio Nobel per l’Economia Angus Deaton nel suo lungo studio sul tema: si tratta secondo lo studioso della Princeton University di una “epidemia selettiva” che colpisce americani bianchi della classe media oppure operaio e con basso livello di istruzione. Non disperati di “nascita” ma incapaci di trovare un’autentica luce che possa guidare la propria esistenza, un senso convincente che quantomeno offra all’orizzonte un’alternativa al mesto grigiore di una vita senza nucleo. Come ben scrive ancora Pelligra, dagli Usa risuona l’allarme che vale per tutti: «sembra quasi che la vita appaia sempre meno degna di essere vissuta». Il fenomeno è preoccupante perché non colpisce più solo le classi ricche e agiate, o i disperati per nascita, ma coinvolge la classe media: «lenta disintegrazione della vita sociale ed economica della classe operaia americana che, da questa sofferenza, viene spinta sempre più frequentemente verso la dipendenza e il suicidio», spiega ancora Deaton insieme alla collega Anne Case con la quale ha scritto “Deaths of Despair and the Future of Capitalism”. Occorre cambiare rotta al più presto ritrovando quel senso che appare perduto: come spiegava Papa Francesco davanti a circa mille imprenditori durante l’udienza del 3 febbraio del 2017, «Il capitalismo – e questo non lo si dirà mai abbastanza – continua a produrre gli ‘scarti’ che poi vorrebbe curare […] Una grave forma di povertà di una civiltà è non riuscire a vedere più i suoi poveri, che prima vengono scartati e poi nascosti […] Le società dell’azzardo finanziano campagne per curare i giocatori patologici che esse creano. E il giorno in cui le imprese di armi finanzieranno ospedali per curare i bambini mutilati dalle loro bombe, il sistema avrà raggiunto il suo culmine. Questa è l’ipocrisia!».

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