MORTO EDDIE JORDAN, STORICO VOLTO DELLA FORMULA 1
È morto Eddie Jordan: una notizia decisamente triste quella che oggi coinvolge tutto il circuito della Formula 1, che si appresta a vivere il Gp Cina nel weekend. Certamente ci sarà modo di ricordare in questi giorni una figura che ha fatto la storia del paddock: Eddie Jordan, che aveva 76 anni, combatteva da qualche anno con un tumore; il suo nome è indissolubilmente legato all’omonima scuderia: nata nel 1980 e portata al successo da Johnny Herbert nella Formula 3 britannica, un titolo che convinse Eddie Jordan a fare il suo ingresso in Formula 1 nel quale si è cimentato tra il 1991 e il 2005.
I risultati non sono mai stati strepitosi, ma non c’è dubbio alcuno che la Jordan abbia rappresentato un pezzo di storia nel circuito: vi hanno corso tra gli altri Giancarlo Fisichella (unico italiano a farlo) e Rubens Barrichello appena prima di arrivare in Ferrari e costituire la coppia con Michael Schumacher, ma anche Damon Hill arrivatoci due anni dopo il Mondiale vinto con la Williams. Nella sua partecipazione di tre lustri, Eddie Jordan ha portato la sua monoposto a vincere quattro Gran Premi: uno a testa con i già citati Fisichella e Hill, due con Heinz-Harald Frentzen che ha saputo timbrare un totale di otto podi e sei pole position. Numeri importanti naturalmente, guardando alla Formula 1 di oggi sono statistiche precluse alla maggior parte dei team ma all’epoca era un altro contesto.
MORTO EDDIE JORDAN: LA CARRIERA IN FORMULA 1
Morto Eddie Jordan, possiamo ricordare l’epopea di una macchina conosciuta soprattutto per la sua livrea dai toni accessi, soprattutto la monoposto gialla ha fatto epoca; in totale ci sono anche due pole position raccolte da Frentzen e Barrichello, mentre i podi sui quali i suoi piloti sono saliti sono 19; come detto, anche se stiamo parlando di 15 anni, non sono troppi i team che nella Formula 1 di oggi riuscirebbero ad avere simili risultati. Tra i costruttori la Jordan ha avuto il suo miglior risultato nel 1999, quando fu terza alle spalle di Ferrari e McLaren (con Hill e Frentzen) nell’anno dell’infortunio di Michael Schumacher. A proposito: il campionissimo tedesco fece il suo esordio in Formula 1 proprio al volante di una Jordan, timbrando immediatamente il settimo posto in qualifica ma poi bruciando la frizione.
Dal Gran Premio seguente fu acquistato dalla Benetton e la sua storia cambiò; era arrivato per sostituire l’infortunato Bertrand Gachot e rimase solo per una gara, ma si può realmente dire che a lanciarlo sia stato Eddie Jordan. Il quale dovette dire stop dopo il 2005: già acquisita da Midland Group a causa delle difficoltà economiche, gareggiò ancora come Jordan con motore Toyota e timbrò l’ultimo podio con Tiago Monteiro a Indianapolis (ma al via c’erano solo sei monoposto per la defezione delle squadre gommate Michelin), poi arrivò l’addio definitivo. Giusto oggi ricordare comunque una bella epopea nel mondo della Formula 1 e il nome di Eddie Jordan, certamente una delle persone più influenti almeno nell’epoca moderna e di cui sentiremo la mancanza.