Lee Sun-Kyun trovato morto a soli 48 anni: mistero sulle cause del decesso

Il mondo del cinema è sotto choc per la morte di Lee Sun-Kyun. L’attore protagonista del film premio Oscar Parasite è stato trovato morto dentro la sua automobile in un parco a Seul, capitale della Corea del Sud. La moglie e la famiglia allarmati avevano contattato la polizia dopo aver trovato un messaggio dell’attore che poteva lasciar intendere la sua intenzione di suicidarsi. La ricerca della polizia si è conclusa nel più tragico dei modi, con il ritrovamento del corpo senza vita dell’attore in un auto. ha prima comunicato di aver trovato Lee privo di sensi ma in seguito ne ha confermato la morte.



Le cause della morte di Lee Sun-Kyun sono ancora avvolte nel mistero. L’attore, stando a quanto riporta il FQ Magazine presumibilmente si è suicidato ma occorre attendere l’autopsia per averne certezza. La polizia una volta trovato l’attore ha prima comunicato di aver trovato Lee privo di sensi ma in seguito ne ha confermato la morte.



Lee Sun-Kyun è morto: dal successo del film Parasite allo scandalo della droga

Lee Sun-Kyun è stato trovato morto nelle scorse ore in un parco della capitale sudcoreana all’interno di un auto e al momento sembra si tratti di un suicidio. L’attore era noto in tutto il mondo per il ruolo del ricco capofamiglia proprietario di una lussuosa casa di Seul nel film vincitore di quattro Premi Oscar Parasite. La sua immagine, però, negli ulti tempi era legata anche uno scandalo sul traffico di droga.

Lee Sun-Kyun da ottobre era indagato per uso di sostanza illegali e stupefacenti. La legislazione sudcoreana sul traffico di droga ha leggi molto severe che prevedono pene che vanno dai sei mesi ai 14 anni di reclusione. L’attore, tra l’altro, lo scorso 28 ottobre, aveva chiesto scusa pubblicamente a familiari e fan per lo scandalo che lo vedeva coinvolto: “Prima di tutto, chiedo sinceramente scusa per il gran dispiacere che ho causato alle persone che ho coinvolto in un incidente così spiacevole. Mi inchino e chiedo scusa a tutti coloro che hanno creduto in me e che mi hanno supportato”