Mauro Rango, presidente di Ippocrate.Org ha smentito in tv che il paziente morto di Covid a Ferrara abbia mai contattato la piattaforma

E’ morto il 68enne no vax di Ferrara che avrebbe deciso di curarsi con la telemedicina di Ippocrate.Org, come scrive Il Corriere della Sera citando La Nuova Ferrara, e che era stato ricoverato per covid a seguito delle sue gravi condizioni di salute. L’uomo è deceduto nella mattinata di ieri, giovedì 7 ottobre, presso l’ospedale Sant’Anna di Ferrara, dove appunto il paziente no vax si trovava in condizione critiche.



Avrebbe deciso di curarsi i sintomi della malattie ricevendo assistenza via email e telefonica da un medico volontario legato all’associazione di cui sopra, come scrive il quotidiano di Via Solfernino, che poi è la stessa associazione che ha tenuto un convegno in Senato sulle cure domiciliari contro il coronavirus, scatenando una bufera politica. Sul caso stava già indagando la procura di Ferrara, che aveva deciso di aprire un’inchiesta, e che ora ha aperto un nuovo fascicolo per il reato di omissione di soccorso. Il decesso del 68enne no vax, che aveva deciso appunto di non sottoporsi al vaccino anti covid, è giunto dopo più di un mese di ricovero, e quando era arrivato nell’ospedale ferrarese le sue condizioni fisiche erano già compromesse.



68ENNE NO VAX CURATOSI CON IPPOCRATEORG MORTO: QUELLE CURE “PARTICOLARI”…

Dopo la morte, la procura ha disposto i primi atti dell’autopsia e al momento sta indagando nei confronti di ignoti, mettendo però agli atti anche i messaggi e le email che il paziente aveva fornito già ai medici quando giunto in ospedale, e tra i farmaci che gli erano stati prescritti ci sarebbero anche dei vermifughi.

Del caso Ippocarate.Org se ne era occupato in settimana anche la trasmissione di Rete 4 Zona Bianca, sottolineando le controversie legate a queste cure promosse dal gruppo a base di curcuma e zenzero. A capo del movimento c’è Mauro Rango, che ha elaborato un modulo per far sottoscrivere ai propri aderenti delle cure alternative «Esonerando il medico curante da ogni responsabilità – si legge sullo stesso, come riporta Corriere.it – il sottoscritto chiede di essere curato con idrossiclorochina, colchicina e ivermectina, off label», medicinali che la comunità scientifica ha sempre rigettato, in quanto stiamo parlando di un farmaco per la gotta, antimalarico e un antiparassitario per il bestiame.