Arnoldo Mosca Mondadori è il pronipote del celebre editore scomparso mezzo secolo fa e il figlio di Paolo Mosca, giornalista che diresse “Playboy, la “Domenica del Corriere”, “Novella 2000” ed “Eva Express”. Lui, però, ha scelto di rinunciare al mondo dell’editoria e della comunicazione, per dedicarsi alla sua Casa dello spirito e delle arti e al progetto “Il senso del Pane”, allestito nel 2016 e che si basa sulla produzione di ostie per la Santa Messa, che vengono poi regalate a 500 diocesi, parrocchie e monasteri. Sino a questo momento ne ha distribuite più di 4 milioni, ma la vera peculiarità dell’iniziativa risiede nella sua manodopera, che è da ricercare dietro le… sbarre.
Come ha dichiarato Mosca Mondadori ai microfoni del “Corriere della Sera”, a confezionarle artigianalmente, a una a una, “sono assassini pentiti talvolta condannati all’ergastolo, nei quali io ed Ennio Doris, il patron di Mediolanum che mi sostiene in quest’avventura, vediamo il volto di Cristo”. I primi detenuti che hanno detto sì sono stati reclutati nel carcere di Opera, mentre oggi si registrano laboratori in 16 Paesi del mondo.
MOSCA MONDADORI: “ANCHE I MUSULMANI PREPARANO LE OSTIE”
Nel prosieguo della chiacchierata con i colleghi del “Corriere”, Mosca Mondadori ha specificato che “qualcuno mi prende per matto, specie a causa delle ostie fatte in galera. Ma io guardo ai frutti: danno lavoro a 70 reclusi e sfamano 200 loro familiari. I nostri detenuti sono in regola, sono assunti da una cooperativa sociale. Fra loro abbiamo anche non battezzati e musulmani. Questo pane, fatto con farina di grano doppio zero, acqua filtrata e amido di frumento, è per tutti. Quando Gesù lo moltiplicò sul mare di Galilea, non si mise a distinguere fra ebrei e non ebrei”.
Per Arnoldo Mosca Mondadori “la preghiera è come il respiro” e non può mancare prima di ogni pasto, ma “al ristorante lo faccio mentalmente. Non voglio imbarazzare nessuno”. L’uomo ha poi rivelato che “alla prima confessione svenni per l’emozione. Finii in infermeria, non so il perché. Non proferii parola”. Infine, un ricordo dello zio, Maurizio Mosca: “Era l’onestà fatta persona. In tv aveva un’audience da star, ma si accontentava dell’equivalente in lire di 2.500 euro”.