L’avvocato Valter Biscotti, incaricato dalla famiglia di Mario Vanni – uno dei “compagni di merende” nella vicenda Mostro di Firenze, morto nel 2009 -, presenterà una richiesta di revisione del processo che portò alla condanna dell’ex portalettere di San Casciano, detto “Torsolo“, e di Giancarlo Lotti, riconosciuti responsabili di quattro degli otto duplici omicidi attribuiti alla scia di sangue che scatenò una vera e propria psicosi tra il 1968 e il 1985 e che vide coinvolto anche Pietro Pacciani, il “Vampa”.
Intervenuto nella trasmissione Atlantide di Andrea Purgatori, in onda su La7, il legale ha commentato l’attività difensiva che lo vede impegnato con il collega Antonio Mazzeo al lavoro di preparazione dell’istanza per riaprire il caso. “Stiamo procedendo alla richiesta per conto di Vanni perché riteniamo che il processo sia debole, visto dopo 20 anni, fondato su dichiarazioni di ubriaconi, perché i ‘compagni di merende’ questi erano. (…) Siamo convinti che la soluzione del caso sia nelle carte e stiamo facendo indagini difensive classiche, sul Dna, in quelle tre buste che sono state attribuite al Mostro è stato individuato un Dna che è stato comparato sia con Vanni che con Pacciani, e ha dato esito negativo. Noi lo stiamo comparando con altri soggetti che sono entrati in questa inchiesta e sono stati però trascurati“.
Andrea Purgatori contro Valter Biscotti sul caso Mostro di Firenze: “Non si deve permettere di dire una cosa del genere”
Mario Vanni, ex portalettere di San Casciano, finì a processo per i delitti del Mostro di Firenze e incassò una condanna definitiva all’ergastolo come Giancarlo Lotti, i “compagni di merende” di Pietro Pacciani e suoi presunti complici. Nello specifico, ricostruisce La Nazione, gli sarebbero stati attribuiti quattro degli otto duplici omicidi che insanguinarono le cronache italiane fino alla metà degli anni ’80, precisamente quelli consumati tra il 1982 ed il 1985 a Baccaiano, Giogoli, Vicchio e Scopeti. Secondo l’avvocato Biscotti, che assiste la famiglia di Mario Vanni nell’iter di richiesta di revisione del processo, la verità processuale sigillata in Cassazione sarebbe da rivedere.
“Stiamo comparando il Dna con altri soggetti entrati nell’inchiesta che sono stati però trascurati – ha dichiarato il legale ad Atlantide -. Faccio un esempio: c’è un rapporto del 1984 dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo, dove indicavano chiaramente, sulla base di elementi certi legati a pistola identica e bossoli ritrovati in casa di quest’uomo, di cui ometto il nome, che poteva essere il mostro. Ebbene, questo nominativo è stato trascurato. Non stiamo parlando di Vigilanti, ma di un nome assolutamente nuovo che il nostro consulente Paolo Cochi è riuscito a tirare fuori dalla montagna di carte (…). Abbiamo chiesto alla Procura tutte le carte dei fascicoli – ha aggiunto Biscotti ai microfoni di Andrea Purgatori -, lei sa che ci stanno facendo ostruzione per non darci tutti gli atti che non sono stati depositati in dibattimento? Questa cosa mi fa molto inquietare. Siamo convinti che in quegli atti ci siano gli elementi per arrivare alla verità (…)“. A questo punto, il conduttore ha interrotto Biscotti perché esaurito il tempo a disposizione, e questa è stata la reazione del legale: “Lo so che lei forse mi vuole far tacere perché sto dicendo delle cose…“. Parole alle quali Purgatori ha replicato immediatamente: “Avvocato, lei non si deve permettere di dire una cosa di questo genere. Io non ho mai fatto tacere nessuno tranne quelli che insultano gratuitamente. Non solo non le permetto di dire questa cosa, ma la faccio tacere perché il tempo è scaduto quindi la saluto e la ringrazio. Non abbiamo tesi precostituite, se lo ricordi avvocato“.