Mostro di Firenze, il mistero italiano per eccellenza

Per il ciclo “Tutta la verità”, questa sera andrà in onda sul Nove uno speciale dedicato interamente all’enigma del mostro di Firenze, una delle storie criminali più efferate del nostro Paese. Si tratta di una vicenda giudiziaria molto complessa poiché riguarda una serie di delitti, sedici in tutto, compiuti tra il 1968 ed il 1985 con un protagonista un serial killer dalla portata mai esistita nella storia criminale italiana. Quello del mostro di Firenze resta ad oggi uno dei più grandi misteri del nostro Paese e sul quale ancora oggi si cerca di fare luce.



Il periodo clou nel quale agì il mostro di Firenze fu tra il 1974 ed il 1985: in quegli anni si consumarono sette duplici omicidi ai danni di giovani, bellissime e spensierate coppie appartate in diverse zone boschive della provincia di Firenze. I delitti furono connessi ad un precedente avvenuto anni prima, nel 1968, si suppone per mano dello stesso spietato serial killer. L’inchiesta è durata molti anni e si è conclusa con la condanna in via definitiva a carico di due uomini, Mario Vanni e Giancarlo Lotti, giunta nel 2000. Entrambi furono considerati gli esecutori materiali di quattro dei delitti del mostro. Piero Pacciani, terzo membro dei cosiddetti ‘compagni merende’, fu condannato in primo grado a più ergastoli in quanto ritenuto il mostro di Firenze, poi assolto in Appello. La sentenza fu annullata dalla Cassazione nel 1996 ma Pacciani morì prima di poter affrontare un nuovo appello-bis.



Chi è Mostro di Firenze, delitti e processi

I delitti del mostro di Firenze scatenarono una grande eco mediatica. Tutti i duplici omicidi erano connessi dal medesimo modus operandi: le vittime erano appartate e venivano uccise in notti di novilunio nei fine settimana o nei giorni prefestivi. I delitti furono commessi con l’uso di armi bianche, ma in due casi fu usata una Beretta serie 70 Calibro 22 Long Rifle. L’arma non fu mai stata trovata, almeno a pochi mesi fa quando sarebbe spuntata una nuova pista: in un casolare della Maremma è stata rinvenuta un’arma simile a quella usata per commettere i delitti. Saranno i futuri accertamenti a fare ulteriore chiarezza su questo aspetto.



Negli anni delle indagini fu costituita una squadra, la SAM, Squadra anti-mostro, che si occupava esclusivamente degli omicidi commessi dal mostro. Il primo sospettato fu Pietro Pacciani, nel 1991, all’epoca in carcere per stupro nei confronti delle sue due figlie. Una lettera anonima del 1985 inviata agli inquirenti invitava a indagare sull’uomo. Pacciani sembrava rispondere a diverse caratteristiche attribuite al mostro. Pacciani fu arrestato nel 1993, con l’accusa di essere l’omicida delle otto coppie. Con la sua morte però il mistero sul mostro di Firenze resta irrisolto ed ancora oggi le ipotesi sono svariate. Nel corso degli anni è stata percorsa la pista esoterica ma anche quella sarda. Oltre ai ‘compagni di merende’ sono stati presi in considerazione anche eventuali mandanti dei delitti. Ufficialmente la vicenda del mostro di Firenze si chiude con la condanna dei due compagni di merende. Tuttavia, una serie di misteriosi avvenimenti avvenuti sia nel periodo dei delitti che negli anni precedenti e successivi ai processi, hanno portato a ipotizzare che il caso non si sia ancora del tutto chiuso.