MOSTRO DI FIRENZE, NUOVA PISTA COL DNA TROVATO NEL 2015

Mostro di Firenze, nuovo capitolo di una delle vicende di cronaca nera più efferate e sconvolgenti del nostro Paese: fanno notizia negli ultimi giorni le parole di Vieri Adriani, legale di parte civile di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, la coppia francese trucidata nel settembre del 1985 a Scopeti di San Casciano, secondo il quale servirebbe la “riesumazione dei corpi”. Come è noto, negli ultimi giorni si è tornati a parlare del Mostro di Firenze dopo che era stato rinvenuto del Dna sconosciuto su uno dei proiettili usati nell’omicidio dei due cittadini transalpini, ricordati come le sue ultime vittime; lo stesso codice genetico ricorrerebbe infatti sui proiettili di altri due delitti. “Se si potesse prelevare del Dna, riesumando alcune vittime, ci sarebbero delle possibilità a livello scientifico per fare delle comparazioni con tutti i Dna disponibili in procura (molti, vi assicuro) e che non ci hanno mai resi noti” ha fatto sapere lo stesso legale.



LEGALE DELLA COPPIA FRANCESE, “RIESUMATE I CORPI PERCHE’…”

In sostanza, in questa possibile svolta nelle lunga saga delle indagini e i processi celebrati attorno ai delitti del Mostro di Firenze, Vieri Adriani sostiene che la Procura conserva molte tracce genetiche: da qui la sua richiesta e la proposta di confrontare le tracce di Dna che furono rivenute nel 2015 sull’ogiva di un proiettile (trovato in un cuscino della tenda della coppia) con quelle a disposizione della Procura di Firenze. Infatti per Adriani questo Dna al momento ignoto è “compatibile” con quello prelevato sui bossoli di due delitti, uno risalente al 1983 presso Giogoli (l’assassinio di due giovani tedeschi) e l’altro all’anno successivo a Vicchio (un altro duplice omicidio). L’assunto da cui parte il legale è che le vittime lottarono col loro aggressore e ci sarebbe stata una interazione fisica: motivo per cui forse è ancora possibile trovare tracce del Dna dopo così tanti anni. “Vale la pena tentare, vista l’importanza del caso” ha spiegato Adriani, aggiungendo che a suo parere nei delitti vi sia stato il concorso di più persone.

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