Spunta una nuova pista circa l’arma con cui il Mostro di Firenze, tra il 1968 e il 1985, ha firmato otto duplici omicidi. Fino a questo momento ufficialmente non è mai stata individuata, ma ora una svolta potrebbe essere davvero imminente; infatti, in un casolare della Maremma è stata rinvenuta una pistola Beretta calibro 22 e non si esclude che possa essere quella che ha commesso i delitti di cui sopra. Naturalmente è soltanto un’ipotesi in questo istante, ma la Procura di Firenze vuole andare fino in fondo, tanto che il procuratore aggiunto Luca Turco ha ordinato di fare tutti i controlli balistici del caso.
Lo riporta “La Nazione”, secondo cui la pistola sarebbe stata prodotta negli anni Cinquanta, come evidenziato dal consulente Paride Minervini nella sua perizia, e per questo è senza dubbio uno dei potenziali modelli che, per i segni impressi sui bossoli repertati dopo gli omicidi, potrebbe essere davvero quello appartenuto al Mostro di Firenze. La stranezza che ha fatto sobbalzare gli inquirenti è che “la canna era custodita a decine di chilometri di distanza dalla sua pistola, denunciata in quel di Manciano, in provincia di Grosseto. Un’arma che non risulta essere mai stata controllata negli anni caldi dei delitti del mostro di Firenze. Eppure, il loro proprietario aveva un profilo quanto meno meritevole d’attenzione: nato nel 1927 a Perugia, professione capitano medico dell’esercito”.
MOSTRO DI FIRENZE, TROVATA LA PISTOLA CHE COMMISE GLI OMICIDI?
Così, di fronte alle forze dell’ordine si è presentato il figlio di una nobildonna fiorentina, il quale, dopo l’avvenuta scomparsa della madre, ha rimesso in ordine e ripulito la sua casa, dove fino alla sua morte aveva abitato anche il padre, e ha ritrovato la canna della Beretta.
Si legge su Adnkronos che “è stata fatta una verifica ed è stato scoperto che il capitano medico risultava intestatario della ’48’ custodita al casale di Manciano e pure di un’altra calibro 22, spuntata anch’essa dalla casa fiorentina assieme a munizioni ‘Fiocchi’: è una ‘102’, modello che Beretta destinò al mercato Usa, acquistata dal defunto nel 1970 e mai ufficialmente trasferita da un precedente domicilio in provincia di Siena”. Le armi adesso saranno fatte sparare e i bossoli comparati con quelli dei sedici omicidi del Mostro di Firenze.