Mosul rinasce attraverso la chiesa di Notre-Dame de l’Heure, costruita nel 1870 dai frati domenicani nel centro della città, situata nel nord dell’Iraq. Parzialmente distrutta dai bombardamenti durante la guerra nel 2006 e finita nelle mani dello Stato Islamico, salito al potere nel 2014, che ne ha convertito i resti in moschee e prigioni, nel 2023 Notre-Dame de l’Heure (Nostra Signora dell’Ora) tornerà alla sua antica funzione. L’eredità cristiana di questa chiesa tornerà a diffondersi attraverso le tre campane, fuse in Normandia, che saranno installate all’inizio del 2023: le campane portano i nomi di Gabriele, Michele e Raffaele, i tre arcangeli del cristianesimo che fanno parte anche della tradizione ebraica e islamica.



Daech ha reso Mosul la sua capitale dal 2014 al 2017, martirizzandola e in parte distruggendola durante la riconquista. Compresa la sua chiesa risalente al XIX secolo. Con l’avvento dello Stato Islamico, la popolazione cristiana ha abbandonato Mosul per sfuggire alla pulizia etnica di Daech, rendendola una città a maggioranza musulmana sunnita. Mosul è una culla del cristianesimo e figura tra le città più antiche del mondo, e presto tra le sue strade tornerà il suono delle tre campane della sua chiesa.



Mosul, la chiesa di Nostra Signora dell’Ora “pronta per agosto 2023”

La rinascita della chiesa di Notre-Dame de l’Heure a Mosul, in Iraq, fa parte di un ambizioso progetto di recupero e ristrutturazione dell’Unesco, con un budget di 50 milioni di euro finanziati dagli Emirati Arabi Uniti. “Il nostro obiettivo è di completare i lavori ad agosto 2023, prevediamo di terminare in tempo” ha affermato Paula Ion, architetto, specializzata nel restauro del patrimonio e responsabile associato di progetto per l’Unesco, sentita dal quotidiano francese La Croix. Le tre campane per la chiesa di Mosul non sono arrivate in tempo per poter rintoccare il giorno di Natale, a causa della complessità del loro trasporto. Pesano infatti tra i 100 e i 270 chili, con un diametro tra i 53 e 77 centimetri.



Sulle cupole della chiesa di Notre-Dame de l’Heure a Mosul sono già state fissate le croci di metallo, ritrovate sotto oltre 1.500 tonnellate di macerie generate dalla distruzione a opera di Daech e dalla battaglia che ha coinvolto la città intera. Tra i lavori di recupero da effettuare, la ricostruzione completa del refettorio e dei muri circostanti la chiesa, la riparazione del tetto dell’edificio conventuale e i rivestimenti delle cupole, oltre ai sistemi elettrici e idraulici. I lavori sulla parte esterna della chiesa, però, sono quasi completati.