Casey Stoner non detiene più il record di pilota più vincente Ducati nella Motogp, appena superato da Francesco Bagnaia, ma nonostante ciò resta inevitabilmente nella storia della scuderia. L’australiano per primo riuscì a portare sul tetto del mondo la scuderia italiana, battendo nel 2007 Daniel Pedrosa e Valentino Rossi: proprio del rapporto con loro (ma non soltanto) ha parlato nel podcast “Ducati Diaries”.
Proprio con Rossi il rapporto non è stato idilliaco, come spiegato dallo stesso ex pilota australiano di Motogp: “Valentino aveva grande importanza sotto il punto di vista mediatico. Chi diceva qualcosa di sgradevole finiva nella sua lista nera venendo danneggiato. Così hanno iniziato a dipingermi come il cattivo”. Una cosa simile, per Stoner, è successa anche con Pedrosa, che in seguito è diventato suo amico nonostante inizialmente il loro non fosse un rapporto semplice: “Il nostro legame è andato oltre le sfide per il titolo, ho solo rispetto per lui. All’inizio, come me, era considerato troppo serio e attento ai risultati anziché interessato a fare lo showman“.
Motogp, Casey Stoner: “Rossi innescò la guerra mediatica”
Per Casey Stoner, nel podcast “Ducati Diaries”, anche un commento sulla querelle tra Valentino Rossi e Marquez, quando lo spagnolo finì nel mirino degli appassionati di Motogp per essersi messo contro il pilota italiano: “Tutti incolpano Marquez, dimenticando che era stato proprio Rossi a innescare la guerra mediatica. Prima erano anche amici… Marc ha reagito, ma è stato Valentino a stuzzicarlo”. Secondo l’australiano, quando si incontra qualcuno di più forte non ha senso provocarlo né cercare di spaventarlo, come invece avrebbe fatto proprio Rossi.
Un modus operandi ripetuto quello del numero 46, che secondo Stoner “era capace di entrare nella mente di altri piloti, ma le nuove generazioni hanno imparato i suoi trucchi e come aggirarli. Ecco perché credo che nel 2015 abbia sbagliato”. Parole che certamente faranno discutere (e non poco) nel mono della Motogp.