In attesa di scoprire quale sarà il futuro della stagione 2020 della Motogp, ecco che si approfitta in questi giorni di stop forzato per conoscere meglio i beniamini del Motomondiale. E proprio ieri i riflettori si sono accesi sul pilota della Yamaha Maverick Vinales, che con la solita sincerità e schiettezza, ha detto la sua su quarantena, ritorno in pista e compagni di squadra ai microfoni di Sky Sport. “Sono una persona che mostra i sentimenti, senza nascondere nulla. Quando sono incavolato sono incavolato, quando voglio dare un abbraccio lo dò subito, io sono fatto così: sono reale” le prime parole dello spagnolo, che dunque non si è sottratto alle tante domande del pubblico da casa.
Tra i primi temi trattati ovviamente la possibile ripresa della stagione della Motogp, subito bloccata dell’esplodere dell’emergenza coronavirus: “Personalmente penso sia stata una fortuna lo stop del Mondiale, perché mi sono infortunato in motocross, adesso ho molto tempo per prepararmi e tornare in forma prima della ripresa. Non sono favorevole alle gare a porte chiuse, noi dobbiamo tutto ai tifosi, corriamo per loro. Però se dobbiamo correre a porte chiuse, va bene, l’importante è fare le gare”.
MOTOGP, VINALES: “ROSSI UN’IDOLO”
Nel lungo intervento di Vinales con Sky, però non mancano riflessioni sul prossimo futuro e personali ambizioni (“Tutto il team deve essere al 100% per battere Marquez, provare a batterlo è il mio obiettivo, ma per riuscirci dobbiamo dare tutti il massimo nel box”). Come pure curiosi retroscena sul suo mancato approdo in Ducati, o la suggestione che lo vedrò presto ritornare in Suzuki. Ma certo la risposta che più gli appassionati italiani attendevano era sul rapporto tra Vinales e il compagno di squadra in Yamaha Valentino Rossi.
E per il collega lo spagnolo ha certo parole al miele: “Rossi è il mio idolo sin da quando ero piccolo, per me è una motivazione extra essere in pista con lui, è una sensazione bellissima. Non ho parlato con Yamaha su come sarà la situazione l’anno prossimo, io spero che Valentino continui in Yamaha, lui è un pilota importante che porta tante informazioni utili”. Come è noto il futuro del Dottore, che a febbraio ha compiuto 41 anni, è il bilico: il pilota di Tavullia si era preso proprio quest’anno per decidere se appendere il caso al chiodo o meno, ma ovviamente lo stop ha mandato all’aria tutti i progetti.