Promossi
Casey Stoner, 10
Conclude nel migliore dei modi una stagione dal rendimento altalenante. Vedendolo all’opera oggi, c’è da chiedersi che cosa gli sia successo a metà stagione, quando ha consegnato il mondiale nelle mani di Rossi. Non basta il problema alla mano a giustificare gli errori di Laguna Seca, Brno e Misano, c’era sicuramente dell’altro. Una cosa è certa: nel 2009, sarà ancora lui, insieme a Rossi, a contendersi l’alloro nella classe regina del motomondiale.
Dani Pedrosa, 8,5
Voleva la vittoria, ma con un bimomio Stoner-Ducati come quello visto qui a Valencia, anche per lui, come per Valentino, le chances erano davvero poche. Lui ci prova per almeno nove giri a reggere la furia Stoner, poi deve cedere e si accontenta di tenere a bada Valentino Rossi. Certo, due vittorie in stagione, di cui l’ultima nel Granpremio di Barcellona, sono un po’ pochine per un aspirante al titolo. Con le Bridgestone, dopo un breve periodo di rodaggio, dimostra che stare là davanti è il posto che gli compete. L’attende un 2009 difficile, dove sbagliare non gli sarà più consentito.
Valentino Rossi, 8
Le qualifiche le ha definite come le peggiori di tutta la stagione. In gara, partendo dalla decima posizione e con un set-up non ideale, sfoggia tutta la sua classe e raggiunge il gradino più basso del podio, sufficiente per affibbiargli un altro record, uno dei tanti conquistati in questa stagione comunque da incorniciare. Dalla sua la pista che non gli va a genio e il titolo mondiale già in cassaforte. Di più, per come si erano messe le cose, a Valencia non poteva sperare.
Andrea Dovizioso 8
Ancora un buon risultato, subito ai piedi del podio, dopo esserci salito per la prima volta a Sepang. Il Dovi dimostra di averci preso gusto a stare la davanti coi primi. Adesso non vede l’ora di provare la Honda ufficiale nei test, a cominciare da domani, per arrivare all’inizio della prossima stagione con le carte in regola per dare fastidio ai due pretendenti di rigore alla corsa al titolo. Le carte in regola ci sono tutte.
Nicky Hayden 6
Nelle libere, con pista bagnata, si mette dietro tutti, Stoner compreso. In qualifica si fa superare dallo scatenato australiano e dal suo rivale nonché compagno di scuderia Pedrosa proprio all’ultimo. In gara non mantiene le premesse, facendosi superare anche da Dovizioso, com’era già successo altre volte. Un passettino indietro rispetto alle ultime gare. Lo aspettiamo in Ducati accanto a Stoner. Per togliersi di dosso la fama di migliore tra i gregari.
Colin Edwards e Shinya Nakano 6
Sesto e settimo al traguardo, i due veterani hanno fatto il loro dovere e non hanno fatto rimpiangere i rispettivi e giovani compagni di squadra Toseland e De Angelis, conquistando un piazzamento onorevole e punti preziosi per le rispettive squadre. Largo ai giovani o no?
Bocciati
Jorge Lorenzo 5
Una zampata nel finale di gara gli consente di acciuffare per i capelli un misero ottavo posto. Fatica tutto il week end alle prese con problemi di aderenza con la sua Yamaha. A consolarlo, un quarto posto in classifica generale, il migliore tra i debuttanti; a preoccuparlo, trovarsi là davanti la Yamaha e la Honda non ufficiale di Edwards, Dovizioso e Nakano
Alex De Angelis 4
Fortuna per lui che Marco Melandri ne combina una delle sue e lo fa entrare nella top ten a tempo quasi scaduto. Ma non deve essere stato di certo confortante per il pilota sanmarinese vedersi superato dalla rossa, non di Stoner, ma di Marco. Le ultime gare sono state per Alex un vero calvario, a dispetto di un avvio di stagione promettente. La pausa invernale servirà per schiarirgli le idee. Il talento c’è, la moto per la prossima stagione anche. All’appello manca solo lui.
Toni Elias 4
Disperso. Non si può trovare un altro aggettivo per definire il finale di stagione dello spagnolo. Dopo il podio conquistato a Misano, Elias ha smarrito il bandolo della matassa inanellando una serie di risultati (quasi sempre al traguardo alle spalle del compagno Guintoli) tali da far pensare che Misano sia stato un caso.
Randy de Puniet 4
Bellino in prova, bruttissimo in gara. Quasi il leit-motiv della sua stagione. A Valencia partiva con il sesto tempo dalla seconda fila, ha chiuso 15° davanti a Melandri.
(Maurizio Saporiti)