La tensione era di quelle importanti per i due piloti della Yamaha, nella gara di Philip Island, la terzultima del campionato del mondo 2009. Separati da solo 18 punti, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo sapevano che quella in Australia sarebbe stata una tappa decisiva soprattutto da un punto di vista psicologico. La tensione, purtroppo ha tradito il più giovane dei due, quel Jorge Lorenzo che aveva cominciato a infastidire, sportivamente s’intende, il suo compagno di squadra, il campione del mondo Valentino Rossi. In difficoltà per tutto il week end, alle prese con i problemi di tenuta della sua Yamaha, il maiorchino, che partiva dalla seconda fila con il quarto tempo, ha cercato di tenere aperte le sue possibilità mondiali con una partenza a razzo, ma ha esagerato, si è toccato con la Ducati di Hayden e ha tentato l’impossibile: cercare di rimanere in pista per non perdere un’occasione di quelle che ingolosiscono. Ma non ce l’ha fatta ed è caduto rovinosamente, dicendo praticamente addio ai suoi sogni mondiali: solo la matematica, ora, dice che la lotta è ancora aperta. Casey Stoner, quindi, è tornato alla vittoria sul circuito di Phillip Island dominando la gara dall’inizio alla fine in sella alla sua Ducati Desmosedici. Per l’australiano si tratta della terza vittoria consecutiva sul circuito di casa e anche la terza stagionale dopo quelle di Losail e del Mugello. Valentino Rossi non ce l’ha fatta a contendere la vittoria al determinato e veloce australiano ma la sua è comunque una gara decisamente positiva perché, conquistando la seconda posizione e grazie alla caduta di Jorge Lorenzo mette una gran bella ipoteca sul nono titolo mondiale della sua carriera. Il pilota della Yamaha all’inizio ci tenta con Stoner, ma poi, visto che il suo più diretto avversario gli ha fatto un gran bel regalino, decide che è meglio non correre rischi e si porta a casa 20 punti fondamentali. Il vantaggio in classifica su Lorenzo è ora di 38 punti con due sole gare in calendario. Ad occupare il terzo gradino del podio c’è Dani Pedrosa. Lo spagnolo in sella alla Honda ufficiale, dopo una delle sue solite partenze, è costretto a cedere da subito il comando della corsa a Stoner e successivamente a farsi passare anche da Rossi: troppo veloci i due per cercare di tenere il loro ritmo con la Honda attuale. Pedrosa chiuderà con quasi 20 secondi di ritardo sul traguardo, perdendo, tra l’altro, la terza posizione nella classifica mondiale a favore di Casey Stoner. Da sottolineare la buona prova di Alex de Angelis (San Carlo Honda Gresini) quarto, e quella di Colin Edwards quinto. Buona anche la prova di Melandri, giunto 7° alle spalle di un non brillante Dovizioso e dopo aver vinto il bel duello che lo ha visto protagonista con Randy De Puniet. Solo 12° e grande delusione per Loris Capirossi, retrocesso in ultima posizione sulla griglia di partenza prima vittima della regola del numero massimo di motori da utilizzare.
La gara
1 Casey Stoner (AUS-Ducati) 40’56”651
2 Valentino Rossi (ITA Fiat Yamaha) + 1”935
3 Dani Pedrosa (SPA Honda Repsol) + 22”618
4 Alex De Angelis (ITA-Honda San Carlo Gresini) + 32”702
5 Colin Edwards (USA-Monster Yamaha Tech 3) + 35”885
6 Andrea Dovizioso (ITA Honda Repsol) + 38”482
7 Marco Melandri (ITA Hayate Kawasaki) + 44”461
8 Randy De Puniet (FRA Honda LCR) + 44”941
9 Mikka Kallio (FIN-Ducati Pramac) + 54”345
10 Toni Elias (SPA Honda san Carlo Gresini) + 1’01”305
11 Chris Vermulen (AUS Rizla Suzuki) + 1’05”417
12 Loris Capirossi (ITA-Rizla Suzuki) + 1’05”951
13 Gabor Talmacsi (HUN-Honda Scot) + 1’17”951
14 James Toseland (GBR-Yamaha Tech 3) + 1’17”985
15 Nicky Hayden (USA-Ducati) a 1 giro
La classifica
1 Valentino Rossi (ITA Fiat Yamaha) 270
2 Jorge Lorenzo (SPA Fiat Yamaha) 232
3 Casey Stoner (AUS Ducati Marlboro) 195
4 Dani Pedrosa (SPA Honda Repsol) 189
5 Andrea Dovizioso (ITA Honda Repsol) 152
6 Colin Edwards (USA Yamaha Tech 3) 145
7 Alex De Angelis (RSM Honda Gresini) 101
8 Randy De Puniet (FRA Honda LCR) 101
9 Loris Capirossi (AUS Rizla Suzuki) 101
10 Marco Melandri (ITA Hayate Kawasaki) 100