Altro che gallina vecchia! Qui si dovrebbe parlare di gallina dalle uova d’oro, nove belle uova d’oro, come gli altrettanti mondiali conquistati in 14 anni di attività agonistica senza paragoni, eccezion fatta per il mito per eccellenza Giacomo Agostini. Un’icona, insomma, del motociclismo, uno dei più grandi piloti mai visti in MotoGP, uomo dei record e pluricampione del Mondo: questo è Valentino Rossi, dopo la conquista del nono titolo iridato, uno in 125, uno in 250, il settimo nella classe regina, (1 in 500, 3 nella Moto GP classe 1000 e 3 nella MotoGP classe 800). Vincitore di campionati e gare in ogni categoria con tre moto differenti, (Aprilia, Honda e Yamaha) ripete il bis dello scorso anno e allunga la lista dei record a suo appannaggio: Valentino Rossi è stato il primo italiano a vincere il Mondiale in tre diverse categorie e il terzo pilota nella storia del Mondiale a trionfare in tre classi diverse. Prima di lui, Phil Read (125, 250 e 500) e Mike Hailwood (250, 350 e 500).



Il 1996 è l’anno dell’esordio mondiale: arriva alla prima vittoria nel GP della Repubblica Ceca a Brno, preceduta dalla prima pole position. Nel 2001 vince, unico pilota italiano ad averlo fatto, la 8 ore di Suzuka prova più importante del Mondiale Endurance (in coppia con Colin Edwards). Nel 2003 mentre nella F1 la Ferrari entrava nella storia vincendo il suo quinto titolo mondiale “costruttori” consecutivo e Michael Schumacher entrava nella storia vincendo il suo sesto titolo mondiale, Valentino ad appena 24 anni, saliva sul gradino più alto del podio festeggiando il suo quinto titolo mondiale, il terzo consecutivo nella classe maggiore, proiettandosi con merito, come una leggenda vivente, tra i più grandi di sempre.



Ma non finisce qui: nel 2004, non senza polemiche e dubbi sul suo futuro, passa alla Yamaha e conquista subito il suo quarto titolo mondiale nella massima categoria, cosa che ripeterà nel 2005. Dopo due anni bui, torna a vincere e lottare per il mondiale nel 2008: a maggio a Le Mans ottiene la vittoria n° 90 in carriera, raggiungendo lo spagnolo Angel Nieto: davanti a loro in questa speciale classifica c’è solo Giacomo Agostini con 122 gare vinte. Alla fine di agosto a Misano Adriatico, eguaglia Agostini con 68 vittorie nella classe regina, superandolo poi nelle gare immediatamente successive. Il 28 settembre 2008 a Motegi Valentino Rossi vince e si laurea campione del mondo per l’ottava volta in carriera. Nel giugno del 2009 ad Assen, in Olanda, raggiunge la considerevole quota di 100 vittorie in carriera, 40 con la Yamaha. A fine stagione le vittorie saranno 103.



Ha raccimolato più podi lui di qualunque altro pilota nei 58 anni della classe regina. Valentino non è mai mancato alla partenza di un gran premio da quando è in sella ad una moto nelle categorie ufficiali, cioè dalla Malesia nel 1996. Ha vinto almeno una volta in ognuno di questi 13 anni di carriera. Detiene il record di podi davanti a Doohan ed è il pilota Yamaha più vincente di tutti i tempi avendo superato Eddie Lawson (26) e Wayne Rainey (24). Oggi ha conquistato il nono Campionato Mondiale con una gara di anticipo, a Sepang. A Sepang fa suo anche il record del maggior numero di pole in carriera (58) eguagliando Mick Doohan.

Celebri poi sono diventate le sue trovate per festeggiare le vittorie assieme ai membri del fan club, che lo accompagnano nelle gare del mondiale, un gruppetto di amici “storici”, ai quali Rossi stesso paga metà del costo della trasferta per seguirlo: il giro d’onore con a bordo una bambola gonfiabile in tenuta da spiaggia, la “visita” in una toilette dei commissari di pista, la “multa” per eccesso di velocità da parte di una finta pattuglia di vigili al Mugello, la festa per la conquista del settimo titolo mondiale a Sepang nel 2005 con i fan travestiti da sette nani, e il goliardico “Scusate il ritardo” per la vittoria del 2008, tanto per citarne alcuni.

Che altro dire? Grazie Vale.